Nonostante il 2005 sia stato l’anno del «profondo rosso» per la crisi del tessile, i dati dell’occupazione bergamasca regalano ancora un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni: 1.021 posizioni rispetto però alle 6.101 del 2004.
Il comparto industriale lascia sul campo ben 1.470 contratti, di cui ben 1.369 al femminile, con il tessile che da solo ha una diminuzione di movimenti addirittura peggiore (-1.566). In controtendenza il comparto edile (+663) che si differenzia dal manifatturiero per la sua territorialità.
Perde anche l’agricoltura (-422), mentre guadagnano commercio (+1.383) e servizi (+1.491). Cresce l’incidenza dei lavoratori extracomunitari: le assunzioni sono state 33.732.
(08/03/2006)
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