Dopo una lunga trattativa di oltre 18 ore, l’Unione europea ha trovato un accordo per l’aumento delle quote latte, che concede all’Italia un aumento del 6%, pari a 600 mila tonnellate a partire dalla prossima campagna. L’intesa, che ha soddisfatto il ministro Luca Zaia, prevede una revisione progressiva delle quote latte e un abbassamento dei sussidi produttivi.La decisione ha però posto anche delle domande che le imprese bergamasche del settore si sono poste per capire cosa comporterà l’aumento delle quote latte. «L’aumento della produzione può anche andarci bene e rappresenta sicuramente una boccata d’ossigeno per i nostri produttori - ha commentato Giancarlo Colombi, presidente provinciale della Coldiretti - anche se a questo punto cresce il timore che possa esserci un calo del prezzo del latte, visto che anche gli altri Paesi europei potranno alzare la loro produzione». Un altro aspetto che preoccupa Coldiretti «è con che criteri verrà guidata questa ridistribuzione del 6%: vogliamo capire se toccherà solo chi è in regola con i pagamenti o anche chi ha sforato nelle quote».Dello stesso avviso anche il presidente dell’Unione agricoltori Renato Giavazzi: «Noi siamo sempre stati per la legalità: a questo punto sarebbe gravemente scorretto andare a privilegiare chi è andato fuori dalle regole».(20/11/2008)
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