«Contro il parere dei lavoratori
la Fiom continua la trattativa»
La Fiom di Bergamo seduta al tavolo a trattare deroghe al contratto nazionale mentre la Fim lo abbandona perché l'assemblea dei lavoratori non consegna alle organizzazioni sindacali il mandato a proseguire la trattativa.
La Fiom di Bergamo seduta al tavolo a trattare deroghe al contratto nazionale mentre la Fim lo abbandona perché l'assemblea dei lavoratori non consegna alle organizzazioni sindacali il mandato a proseguire la trattativa.
Lo scrive la Cils in un co9municato stampa. «Andando con ordine. Stiamo parlando della Exide Italia di Romano di Lombardia, una delle maggiori aziende metalmeccanica dell'area di Treviglio, da sempre a maggioranza Fiom - si legge nel comunicato stampa -. Qui, circa 330 lavoratori producono accumulatori (batterie per auto) e non si vivono grosse crisi. L'azienda decide di investire circa 15 milioni di euro per potenziare la produzione di AGM, uno speciale accumulatore per auto ecologiche, per far fronte alla sempre maggiore richiesta. Romano già ne produce 900 mila pezzi, ma si vuole arrivare a sfornarne 1 milione e mezzo e per far questo la proprietà subordina il proprio investimento all'introduzione dei 18 turni in tutto lo stabilimento».
«Fim e Fiom decidono di avviare il percorso delle assemblee che si concluderà con una votazione per ottenere il mandato a trattare. Il voto tra i lavoratori si conclude con una stragrande maggioranza di “no”. L'incontro tra Fim, Fiom e l'azienda successivo al voto si conclude con un “aut aut” ai sindacati: entro il 12 va fatto l'accordo, altrimenti l'investimento finisce da un'altra parte. Non si parla di esuberi, licenziamenti o quant'altro. A questo punto succede quello che non ti aspetti: la Fim sospende la sua presenza al tavolo, la Fiom prosegue la trattativa per firmare l'accordo».
«“Pur ritenendo naturalmente molto importanti gli investimenti – dice Luca Nieri della Fim Cisl -, noi non ci sediamo a un tavolo contro il parere dei lavoratori. All'azienda chiediamo che ci siano i tempi opportuni per i lavoratori per poter affrontare e decidere sui cambiamenti del proprio modo di lavorare. Avremmo preferito avere più tempo per cercare di arrivare a un nuovo patto con i lavoratori, mentre la Fiom non accetta nessuna proposta operativa da parte nostra e continua a trattare senza mandato. Il fatto di dover andare in assemblea a chiedere l'incarico è stato proposto dalla Fiom, perché, dicevano, senza mandato è assurdo rappresentare a un tavolo chi non vuole essere rappresentato. Oggi loro a quel tavolo ci sono. La democrazia non è un optional a seconda del valore della fabbrica e delle opportunità dei segretari di una categoria. A Roma dicono no alle deroghe e qui le vanno a trattare, anche se i lavoratori non vogliono. La FIM non cambia i percorsi condivisi a seconda della convenienza, perché è indispensabile avere il consenso dei lavoratori”».
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