Economia / Bergamo Città
Martedì 16 Settembre 2014
La proprietà cinese garantisce:
«Krizia resterà italiana al 100%»
«Guardare al passato per costruire il futuro». Parte da qui Zhu Chongyun, la signora cinese che ha preso in mano il mondo Krizia. Classe 1964, la nuova proprietaria ha formalizzato l’accordo di acquisto con la maison della bergamasca Mariuccia Mandelli lo scorso 10 giugno.
«Guardare al passato per costruire il futuro». Parte da qui Zhu Chongyun, la signora cinese che ha preso in mano il mondo Krizia. Classe 1964, la nuova proprietaria ha formalizzato l’accordo di acquisto con la maison della bergamasca Mariuccia Mandelli lo scorso 10 giugno.
Si parla di 35 milioni di dollari e una garanzia: «Il marchio manterrà il suo stile, molto femminile e grandioso – ha detto in quell’occasione la signora Chongyun, nuovo presidente e direttore creativo del brand -. E, soprattutto, resterà made in Italy, perché questo è una garanzia».
Il rilancio ufficiale della griffe è previsto per il prossimo febbraio, in occasione delle sfilate autunno/inverno quando la nuova collezione sarà presentata nello storico quartier generale di via Manin, mentre per la Settimana della Moda milanese che si avvierà mercoledì 17 settembre è in programma un evento-ponte che segnerà il passaggio di testimone tra la fondatrice del marchio e la nuova era.
Un evento multimediale che vuol essere una sorta di tributo alla creatrice di uno dei marchi storici del prêt à porter italiano, al quale hanno aderito Amica, D la Repubblica, Flair ed Elle che festeggeranno Krizia scegliendo diverse forme di rappresentazione, dalla fotografia al design,dalla musica al video. La manifestazione si chiama appunto «Krizia now. Looking back, going forward» e sarà aperta al pubblico sabato 20 nel prestigioso Palazzo Litta, in corso Magenta 24, dalle 10 alle 20.
Il cortile del palazzo e le sale del piano superiore ospiteranno installazioni realizzate da designer e artisti di fama internazionale. In particolare la sala centrale sarà dedicata alla «nuova Krizia» e a Zhu Chongyun, attraverso un’installazione ispirata al mito della fenice, l’uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri («Simboleggia il mio sogno» ha dichiarato la cinese) e realizzata dall’artista inglese Faye Toogood.
Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 16 settembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA