La Popolare: "Mai più affaricon chi commercia armi"

Alla base della decisione, condivisa da tutte le componenti dell’istituto bergamasco, gli aspetti etici, sociali, religiosi e umanitari a cui si ispira il gruppo.

La Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino interrompe con decorrenza immediata qualsiasi rapporto d’affari con chi pratica import-export di armi. La decisione, presa dai massimi vertici dell’istituto, è di oggi ed è stata spiegata in un comunicato in cui si evidenzia "l’astensione definitiva, da parte della Popolare Bergamo, dalla prestazione di tutti i servizi bancari e finanziari direttamente riferiti ad operazioni connesse con l’esportazione, l’importazione e il transito di materiali di armamento". Una scelta, spiegano i vertici dell’Istituto, che è naturale conseguenza della sempre maggiore attenzione che la Banca dedica agli aspetti etici, sociali, religiosi ed umanitari e anche delle crescenti istanze di ambiti della società particolarmente sensibili alle tematiche dei diritti della persona. A seguito di questa decisione, tutte le unità operative e tutti gli sportelli del Gruppo Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino non effettueranno i servizi direttamente riferiti ad operazioni connesse all’esportazione, importazione e transito di materiali bellici,quali finanziamenti esteri, bonifici esteri in entrata e in uscita, crediti documentari esteriall’import-export, invio documenti o effetti all’incasso, fideiussioni estere. Ha spiegato il direttore generale della banca, Gaudenzio Cattaneo: ."Abbiamo assunto questa importante decisione, condivisa da tutti gli organi della Banca, per sottolineare lo spirito etico e umanitario che costituisce un elemento fondamentale della nostra visione edella nostra cultura di impresa".

Sull’Eco di Bergamo del 24/10/02

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