La crisi del ferro minaccia l’edilizia

Per il tondino rincari anche oltre il 60%. Effetto a cascata per prezzi e appalti L’allarme del presidente dei costruttori bergamaschi. Chiesti aiuti per il settore

La crisi delle materie prime, innescata dalla superproduzione siderurgica cinese, dopo aver fatto schizzare alle stelle i prezzi del rottame ferroso per le acciaierie si abbatte a cascata anche sull’edilizia. Il tondino, in queste settimane, ha sopportato aumenti superiori anche al 60%.

«I riflessi – dice il presidente dei costruttori bergamaschi Giulio Pandini – si annunciano pesantissimi soprattutto per gli appalti già fatti, dove i prezzi sono già stati fissati e l’impresa si ritrova con una spesa assolutamente imprevista».

Una batosta che l’imprenditore edile non potrà far altro che incassare a denti stretti, anche se poi non ci vorrà molto perché i rincari si scarichino pure sui committenti delle opere. L’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori, rivolge la sua maggiore preoccupazione alle opere pubbliche, per le quali prevede, «se non ci sarà un immediato sostegno economico da parte del governo, l’arresto di molti lavori attualmente in corso».

Una prospettiva che sta seriamente allarmando anche i produttori di cemento.

(8/3/2004)

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