La crisi colpisce Auchan
29 esuberi in via Carducci

Un altro fulmine a ciel sereno colpisce il mondo del commercio di Bergamo. Lunedì 27 aprile Auchan ha dichiarato l’apertura della procedura di mobilità per 1426 dipendenti, lamentando uno stato di crisi continuo da qualche stagione.

Per Bergamo, gli esuberi sono 29, tutti concentrati nel supermercato di via Carducci, che attualmente ne occupa circa 220. Ma in realtà potrebbero superare la trentina, riguardando anche qualche struttura in provincia. «Siamo sorpresi da questa ennesima iniziativa dell’azienda – dice Alberto Citerio, segretario generale Fisascat Cisl di Bergamo -. Non abbiamo mai nascosto che i problemi all’interno del gruppo siano evidenti, ma a Bergamo c’erano spazi considerevoli per una trattativa, negata da mesi, e condizioni certe per un accordo, che inspiegabilmente l’azienda non ha mai veramente ricercato».

Gli fa eco Luisella Gagni della Filcams Cgil: «Auchan Italia continua a prendere unilateralmente le sue decisioni, senza mostrare alcuna intenzione di tornare al tavolo della trattativa. Con le assemblee della prossima settimana e con la mobilitazione del 9 maggio cercheremo di mandare un segnale chiaro di contrarietà all’azienda. Dall’annuncio ufficiale degli esuberi, abbiamo per legge (procedura per i licenziamenti collettivi) 45 giorni di tempo per cercare di riavviare una trattativa, poi 30 giorni tecnici per la convocazione al ministero. Siamo rimasti sorpresi sia dal volume dei tagli che dalla velocità con cui sono stati avviati»

La vertenza Auchan si è ufficialmente aperta a fine marzo, quando l’azienda, con una decisione unilaterale ha disdetto l’accordo integrativo per tutti i lavoratori, che si sono visti applicare tagli ai salari, alla copertura della malattia e degli infortuni sul lavoro, con un costo medio per ogni lavoratore fino a 300 euro al mese. Nella provincia di Bergamo, Auchan gestisce 3 ipermercati, uno nel capoluogo, e altri a Curno e Antegnate, per un totale di oltre 500 dipendenti.

«Dopo la disdetta del contratto, dunque, adesso giungono questi esuberi senza ragion d’essere per Bergamo – continua Citerio -. L’azienda prosegue con questo atteggiamento lesivo della dignità dei lavoratori. Vengono per questo confermate le assemblee già in programma per il prossimo 4 maggio e lo sciopero generale di tutti i supermercati italiani, che il 9 maggio manifesteranno per l’intera giornata. Il sindacato è disponibile ad affrontare con senso di responsabilità i problemi dell’impresa, ma ciò deve però avvenire nel rispetto degli interessi e dei diritti dei lavoratori, non scaricando unicamente su di essi il peso di una ristrutturazione selvaggia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA