La crisi? C’è chi non la soffre
Mille famiglie ancora più ricche

La lunga crisi che dicono sia agli sgoccioli ha lasciato sul terreno aziende chiuse e posti di lavoro persi ma non ha per nulla scalfito il patrimonio finanziario dei clienti cosiddetti «private», quelli cioè con un patrimonio superiore a mezzo milione di euro.

Anzi, al contrario, la crisi ha incrementato a Bergamo tanto il numero delle famiglie danarose quanto il loro patrimonio. In particolare, gli imprenditori, dopo aver iniettato denaro nelle loro aziende per rianimarle durante gli anni più difficili, ora sono tornati agli investimenti finanziari tramite le banche specializzate per le quali il 2014 è stato un anno d’oro (e il 2015 promette altrettanto bene).

È quanto emerge dal colloquio con Paolo Vistalli, il bergamasco che guida Cassa Lombarda (direttore generale dal 2011 e da pochi giorni amministratore delegato), l’istituto di «private banking» con quattro sedi in Lombardia (tra cui la filiale di Bergamo) e una a Roma. L’apertura della filiale di Bergamo in via XX Settembre risale al novembre 2010 e i clienti ormai hanno superato quota 500 (dai 350 del 2012) mentre la raccolta ha sfondato il muro dei 300 milioni di euro.

«Dai dati dell’Associazione italiana private banking - spiega Vistalli - Bergamo resta al terzo posto in Lombardia come provincia più ricca per attività finanziarie di clienti “private” e al decimo posto in Italia. Quasi 14 mila famiglie con asset finanziari superiori a 500 mila euro con un patrimonio stimato di 21,4 miliardi di euro». Il dato che colpisce è che due anni fa le famiglie erano poco più di 13 mila con un patrimonio di 19,5 miliardi.

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