Economia / Bergamo Città
Martedì 29 Marzo 2011
La Cgil scrive a Cisl e Uil:
«Confrontiamoci serenamente»
«Noi pensiamo di avere delle buone ragioni, ma vorremmo poter confrontarle con le vostre nei luoghi di lavoro, con i lavoratori, pacatamente, civilmente, serenamente. Per questo motivo la segreteria della Cgil di Bergamo chiede a Cisl e Uil di Bergamo un confronto unitario.
«Noi pensiamo di avere delle buone ragioni, ma vorremmo poter confrontarle con le vostre nei luoghi di lavoro, con i lavoratori, pacatamente, civilmente, serenamente. Per questo motivo la segreteria della Cgil di Bergamo chiede a Cisl e Uil di Bergamo un confronto unitario da avviare al più presto sui posti di lavoro, sui temi della crisi»: lo scrive la Cgil a Cisl e Uil in una lettera aperta con la quale si chiede di tornare al tavolo per un sereno confronto sui temi del mondo del lavoro.
«Ad oltre due anni dall'inizio della crisi si legge nella lettera - , l'Italia è oggi più povera, più povere sono le famiglie, più alta la disoccupazione, palese e nascosta, a cominciare da quella dei giovani e delle donne. Il debito pubblico è cresciuto e lo stato sociale copre sempre meno i bisogni delle fasce più esposte della popolazione. Si è aggravata la condizione dei pensionati ed è aumentata la percezione di insicurezza per le giovani generazioni. Il lavoro sopporta un carico fiscale eccessivo quanto iniquo e sul quale da tempo attendiamo le risposte del Governo a fronte delle proposte di riforma fiscale che abbiamo unitariamente avanzato».
«Sul piano sociale - si legge ancora nella lettera - , nel Governo di centro destra, è prevalsa la scelta della divisione del movimento sindacale, favorita dall'assenza di regole democratiche che hanno ulteriormente sottratto autorevolezza alle iniziative contro la crisi, favorendo inoltre forzature negative come nel recente accordo separato nel pubblico impiego e nel terziario. È necessario rimettere al centro il tema del lavoro e dello sviluppo, riconquistare un modello contrattuale unitario e battere la pratica degli accordi separati, riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali, ridare fiducia ai giovani. Serve una nuova stagione fatta di obiettivi condivisi e rispettosi della dignità del lavoro e serve definire le regole della democrazia e della rappresentanza, in modo da dare certezza di esigibilità e forza ai patti sottoscritti».
«A Bergamo e in tutta Italia - conclude la Cgil - , festeggeremo un Primo maggio insieme, ma lo sciopero generale del 6 maggio sarà, ancora una volta, della sola Cgil. Noi pensiamo di avere delle buone ragioni, ma vorremmo poter confrontarle con le vostre nei luoghi di lavoro, con i lavoratori, pacatamente, civilmente, serenamente. Per questo motivo la segreteria della Cgil di Bergamo chiede a Cisl e Uil di Bergamo un confronto unitario da avviare al più presto sui posti di lavoro, sui temi della crisi, del contrasto ai licenziamenti, su come conquistare un modello contrattuale condiviso, la difesa del lavoro, dei redditi e della scuola pubblica, contro la precarietà, per nuove regole sulla rappresentanza e la democrazia».
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