La «Belotti» mette un piede in Cina
In Usa maxi impianto per la Boeing

Mettere un piede in Cina per poi allargare l’orizzonte ad altri Paesi del Far-East, vedi Taiwan e Corea. È con questo obiettivo che la Belotti di Suisio di recente ha inaugurato una filiale commerciale - che fa anche da centro di assistenza nelle fasi pre e post vendita - a Shanghai.

Mettere un piede in Cina per poi allargare l’orizzonte ad altri Paesi del Far-East, vedi Taiwan e Corea. È con questo obiettivo che la Belotti di Suisio di recente ha inaugurato una filiale commerciale - che fa anche da centro di assistenza nelle fasi pre e post vendita - a Shanghai: la Belotti Shanghai Machine Tours, dove lavorano cinque addetti. La società bergamasca, che produce centri di lavoro a controllo numerico, negli ultimi anni si è orientata sempre di più verso i settori automotive e soprattutto aeronautico e diverse commesse in questi ambiti vengono proprio da Oriente.

In particolare dall’India, dove l’azienda a fine 2013 ha consegnato a Mahindra (nota soprattutto per essere un costruttore automobilistico, ma affermatasi anche nel settore aerospaziale) due macchine a controllo numerico per la fresatura di particolari in fibra di carbonio e alluminio di parti strutturali di aerei. Si tratta di due commesse del valore totale di 750 mila euro, cui se ne aggiunge un’altra per Hal - Hindustan Aeronautics Limited: in questo caso entro l’anno verrà consegnato un impianto (del valore di 650 mila euro) per la fresatura di particolari aeronautici in materiale composito.

Da un estremo (del globo) all’altro: rimanendo nello stesso ambito, a Boeing la Belotti ad aprile consegnerà una macchina lunga 16 metri per realizzare parti della struttura degli aerei in fibra di carbonio. In questo caso l’ambito è quello militare.

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