In Italia i tassi d’interesse dei mutui per l’acquisto dell’abitazione sono più cari dello 0,15% rispetto alla media dell’Ue. Lo sottolinea uno studio di Tecnocasa presentato oggi: il differenziale è spiegato con il maggior rischio di credito delle banche italiane a causa di procedure di esecuzione forzata per i clienti morosi che possono durare anche 5-6 anni. Lo spread è ancora maggiore per il credito al consumo dove i consumatori italiani pagano l’1,95% in piu’ rispetto a quelli europei.
Nel complesso Tecnocasa registra una crescita, anche se più contenuta rispetto al passato, del mercato del credito. Segnali negativi, d’altra parte, sono già arrivati dai dati del primo trimestre sulle erogazioni che registrano una flessione dell’1,6% a 14,2 miliardi di euro. Il mercato risulta appesantito dall’andamento dei tassi d’interesse che, dall’inizio della politica restrittiva della Bce, hanno causato un aumento del Taeg (tasso annuo effettivo) dei mutui dell’1,26%.
In pratica, un finanziamento concesso nel giugno 2007 per un importo di 150mila euro in 30 anni comporta una rata più elevata di 110 euro mensili rispetto a giugno 2006. I consumatori si stanno difendendo con un ricorso sempre più massiccio al tasso fisso e allungando la durata dei mutui (più di un terzo ha una durata superiore ai 25 anni).
I prezzi degli immobili, intanto, continuano a crescere, anche se meno rispetto al passato, e gli importi medi erogati sono saliti da 116mila euro nel 2005 a 126 mila euro nel 2006. Per il futuro Tecnocasa si attende un mercato dell’offerta più flessibile dove "aumenteranno le opportunita’ di credito verso la clientela ad alto rischio, con prezzi e polizze assicurative adeguate a garantire una corretta copertura del rischio". In particolare è previsto un ampliamento dell’offerta verso cittadini stranieri, giovani e lavoratori atipici".
(10/09/2007)
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