L’Italcementi investe all’ombra delle piramidi. Un investimento ingente di circa 500 milioni di euro in Egitto. Il via libera è stato dato dal governo egiziano che si è impegnato infatti a risolvere un contenzioso con la Società italiana. Il ministro egiziano dell’Industria e del commercio estero, Rachid Mohammed Rachid, presente all’incontro al Cairo con il vice ministro italiano alle Attività produttive Adolfo Urso ha affermato: «Troveremo una soluzione per consentire alla Italcementi di compiere un investimento di 500 milioni di euro, il più grande mai realizzato in Egitto nel settore non petrolifero, ha detto Rachid». L’Egitto è - fra l’altro - il mercato del futuro per le piccole e medie imprese italiane, come ha detto Ruggero Manciati, presidente del Simest, la società italiana per le imprese all’estero, presente alla missione economica-commerciale al Cairo del vice ministro Urso con una delegazione di 130 imprenditori.
«Abbiamo organizzato questo viaggio - ha spiegato Manciati - per discutere di singoli progetti con la controparte egiziana. Al momento sono 60 i progetti in fase di realizzazione in Egitto per un costo approssimativo di 120 milioni di euro in vari settori che coprono l’alimentare, calzature e meccanica». La missione servirà a supportare la realizzazione di singoli progetti come quella portata avanti in Tunisia dove hanno investito 1200 imprese italiane. L’intento è realizzare in Egitto un numero superiore di investimenti, rispetto alla Tunisia, entro 5 anni. Ciò dipende anche dal governo del Cairo e dal suo impegno nell’alleggerire i controlli burocratici e doganali.
(22/02/2005)
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