Italcementi, incontro al ministero
«Quadro più chiaro sul Jobs Act»

Giovedì 19 novembre a Roma si è tenuto l’incontro tra la direzione del gruppo Italcementi, le organizzazioni sindacali, il coordinamento delle Rsu, il ministero del Lavoro e il ministero dello Sviluppo economico. I sindacati: «L’azienda deve presentare il piano degli investimenti per gli anni futuri che riguardi l’intero gruppo». La società: «Possibili gli interventi di carattere industriali e organizzativi che ci siamo proposti, ricorrendo a una copertura di ammortizzatori sociali più contenuta rispetto alle previsioni iniziali»

Obiettivo dell’incontro: individuare i più adeguati strumenti per la gestione degli ammortizzatori sociali, a partire dall’applicazione dell’articolo 42 del decreto legislativo 148/2015. «Dopo una disamina della complessa situazione occupazionale da parte dell’azienda – si legge in un comunicato delle segreterie nazionali di Feneal, Filca e Fillea– il ministero del Lavoro ha chiarito, in nome e per conto del governo, l’applicazione delle nuove norme in vigore con il Jobs Act. Le parti hanno convenuto che per ricorrere agli ammortizzatori sociali nei prossimi anni si deve prendere a riferimento il piano industriale concordato nel 2013 con le successive modifiche».

«Le organizzazioni sindacali – prosegue la nota – hanno ribadito che lo strumento da individuare deve riguardare l’intero gruppo e non possono esserci differenti applicazioni degli ammortizzatori che prevedono l’interruzione del rapporto di lavoro per il devastante impatto sociale che avrebbero nei vari territori. Il governo ha chiarito che non esistono ammortizzatori sociali preventivi, ha precisato che non vi sono le condizioni per utilizzare l’art. 42 e ha chiesto in modo esplicito alla Direzione di Italcementi di formulare un programma di investimenti per i prossimi anni, propedeutico all’applicazione degli ammortizzatori».

La delegazione sindacale «ha ribadito che per la complessità della fase in atto e per gli accordi stipulati in precedenza, nonché per le pesanti conseguenze occupazionali che potrebbero verificarsi in futuro a seguito della vendita al Gruppo Heidelberg, deve trovare applicazione la norma transitoria definita dell’art. 42 del dlgs n. 148 del 2015».Le parti hanno definito che il prossimo incontro si terrà in sede ministeriale il 3 dicembre, mentre il prossimo incontro in sede sindacale è fissato per il 25 novembre alle 10 a Roma per definire i nuovi investimenti nei vari siti e i programmi produttivi.

«Se non dovessero emergere sostanziali novità nel prossimo incontro – concludono i sindacati –, il Coordinamento nazionale Rsu proclamerà giornate di sciopero con diverse iniziative a sostegno della trattativa. Le segreterie nazionali invitano le strutture e le Rsu a svolgere le assemblee nei luoghi di lavoro per informare i lavoratori sulla complessa e articolata situazione venutasi a creare e a sensibilizzare i parlamentari eletti nei vari collegi perché la vertenza non riguarda solo ambiti sindacali ma riguarda anche ambiti sociali consistenti».

«All’esito dell’incontro di oggi presso il Ministero del Lavoro – si legge in un comunicato di Italacementi – è emerso un quadro più chiaro rispetto ai nuovi provvedimenti normativi collegati al Jobs Act. Saranno necessari ulteriori verifiche e approfondimenti in sede di confronto con i sindacati e con i ministeri coinvolti». «Emerge tuttavia fin da subito – spiega il gruppo – la possibilità di realizzare gli interventi di carattere industriale e organizzativo che l’azienda si è proposta ricorrendo a una copertura di ammortizzatori sociali più contenuta rispetto alle previsioni iniziali, con particolare riferimento alle strutture centrali di Bergamo. Su richiesta del ministero, l’azienda ha confermato il proprio piano di investimenti per il 2016».

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