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Economia / Bergamo Città
Mercoledì 21 Ottobre 2015
Italcementi, flash mob dei lavoratori
Spunta un maxi punto di domanda - Foto
Mercoledì 21 ottobre lavoratori e sindacati si sono dati appuntamento davanti al Comune di Bergamo per manifestare la propria preoccupazione in seguito all’operazione Italcementi-Heidelberg.
«Quale futuro?» è la domanda dei lavoratori, che chiedono risposte certe sul loro futuro, non solo dal fronte locale, ma anche dal mondo politico e sindacale nazionale. Ed è stato proprio il punto di domanda il simbolo della protesta, stampato su cartelli e «disegnato» anche sul pavimento di fronte a Palafrizzoni, come si vede nella fotografia qui sopra. Manifestazione promossa da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.
Alla protesta sono intervenuti il segretario provinciale della Cgil Luigi Bresciani, il segretario provinciale della Uil Amerigo Cortinovis e, in rappresentanza del segretario provinciale della Cisl Ferdinando Piccinini, Danilo Mazzola e Angelo Dessì.
Prossimo appuntamento per discutere sul tema: venerdì 23 ottobre alle 17, al Cinema teatro del Borgo di via Borgo Palazzo, dove si terrà un’assemblea pubblica aperta alla cittadinanza.
![Un cartello con la scritta: «Quale futuro?» Un cartello con la scritta: «Quale futuro?»](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2015/10/21/photos/cache/italcementi-flash-mob-dei-lavoratorispunta-un-maxi-punto-di-domanda-foto_8137bb6e-77eb-11e5-a865-126bf7491159_700_455_v3_large_libera.jpg)
(Foto di Colleoni)
L’assemblea organizzativa della Cisl di Bergamo, inoltre, ha espresso, con un ordine del giorno approvato all’unanimità dall’assemblea del 21 ottobre, la propria solidarietà e vicinanza «alle lavoratrici e ai lavoratori, impiegati e operai di Italcementi impegnati a difendere il loro futuro occupazionale e il futuro industriale della storica azienda bergamasca, dopo la vendita nel luglio scorso alla società tedesca Heidelberg».
Nel documento, si sollecita «un intervento ai massimi livelli dei ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, nonché del presidente del Consiglio, per indurre la nuova proprietà Heidelberg ad un confronto utile ad un accordo che miri alla salvaguardia occupazionale e di prospettiva industriale condiviso con le organizzazioni sindacali ad ogni livello».
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