Incentivi fiscali e contributivi
Intesa Ascom e sindacati

Ascom e organizzazioni sindacali hanno firmato l’accordo territoriale per gli incentivi fiscali e contributivi, in applicazione della legge di stabilità che vincola il riconoscimento delle agevolazioni finalizzate ad incrementare la produttività aziendale e la qualità.

Ascom e organizzazioni sindacali – Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – hanno firmato martedì 20 maggio l’accordo territoriale per gli incentivi fiscali e contributivi, in applicazione della legge di stabilità 2014 che vincola il riconoscimento delle agevolazioni alle sole quote di reddito finalizzate ad incrementare la produttività aziendale, la qualità, la competitività, la redditività, l’innovazione e l’efficienza.

L’intesa, tra le prime a livello lombardo per quanto riguarda il settore, garantisce l’applicazione della detassazione sin da subito. Ne possono beneficiare tutte le aziende aderenti ad Ascom, compreso il settore Turismo, facenti parte del sistema Bilaterale e coinvolge circa 60.000 lavoratori. Le agevolazioni sono applicate su una parte della retribuzione dei dipendenti, che non hanno superato nel 2013 un reddito superiore ai 40 mila euro, e l’importo detassabile è al massimo di 3.000 euro. Lo sconto fiscale, che deve essere collegato ad incrementi di produttività, riguarda le voci di retribuzione che prevedano misure di flessibilità dell’orario di lavoro, delle ferie, dell’impiego di nuove tecnologie e di adattamento delle mansioni nonché i premi variabili di rendimento. In tal modo, nelle tasche dei lavoratori bergamaschi potranno rimanere circa due milioni di euro.

L’accordo, unico a Bergamo nell’ambito del Commercio e Turismo, semplifica e garantisce un’applicazione omogenea della detassazione e coglie le opportunità offerte dai provvedimenti legislativi in materia.«Si tratta – sostiene Enrico Betti, responsabile area politiche del lavoro di Ascom - di un Accordo economicamente rilevante per l’economia bergamasca; potenzialmente potrebbero entrare nelle tasche dei lavoratori diversi milioni di euro, ma più credibilmente, considerata la crisi attuale e l’incertezza normativa, prevediamo che il beneficio sia di mezzo milione. E’ stato fatto un lavoro di attenta elencazione di quanto possa essere effettivamente detassato senza eccessi e in linea sia con le indicazioni di Confcommercio Nazionale sia con la normativa vigente. Questo accordo pertanto consente alle imprese aderenti al nostro sistema associativo, siano esse del commercio o degli alberghi o dei pubblici esercizi, di proseguire nel mantenere i livelli di reddito dei loro dipendenti, avvicinando il costo aziendale a quanto effettivamente percepito dai lavoratori. E’ un motivo in più per le aziende di entrare a far parte della nostra Associazione».

Per Alberto Citerio, segretario generale Fisascat-CISL è «un accordo importantissimo che permette a tutti i lavoratori delle aziende del terziario, del turismo e dei servizi della Provincia di avere più salario netto in busta paga, infatti la detassazione al 10% delle voci di straordinario, domenicale, festivo e premi variabili significano benefici sensibili in termini economici per i lavoratori. Inoltre si assegna un ruolo centrale alla bilateralità; infatti l’accordo fa riferimento esplicito anche alle aziende aderenti al sistema della bilateralità».

Anche per Maurizio Regazzoni, segretario generale Uiltucs-UIL «è un intesa nell’insegna della continuità di un percorso di relazioni sindacali sul territorio bergamasco importante e che consentirà di poter intraprendere un dialogo fra sindacato e imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni che sono la stragrande maggioranza nei settori del turismo e del commercio da noi rappresentate, garantendo maggior salario ai lavoratori». Romeo Lazzaroni, segretario generale Filcams CGIL «in questa fase di forte contrazione di entrate e di capacità di spesa nonchè di fatica nella gestione del bilancio familiare, poter contare su un contributo economico è certamente positivo augurandoci che ci sia la concretizzazione da parte del governo di ulteriori politiche per la crescita».

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