Le donne imprenditrici - tra titolari di ditte individuali e socie in imprese - in Lombardia sono 320.384, il 28,1% del totale regionale nel 2003 e detengono il 25,6% delle cariche. In tutto 130.907 attività lombarde, il 17,7% delle oltre 739 mila complessive, sono da considerare imprese femminili, definite tali quando la maggioranza di quote o cariche appartiene a donne. Il 67,4% è rappresentato da ditte individuali. Il settore più «femminile» è quello dei servizi personali e sociali, con oltre ventimila attività. Questo settore è l’unico in cui le donne superano in valore assoluto gli uomini che si fermano a quota 15.700. Seguono gli alberghi e ristoranti, l’agricoltura e il commercio. A Sondrio si registra la presenza maggiore di donne imprenditrici (intorno al 25% sul totale provinciale), mentre Milano è in fondo alla classifica con il 16,4%. Ma il capoluogo meneghino, insieme a Lecco, primeggia per ritmi di crescita negli ultimi anni, con un dato che sfiora il +2% (il doppio del totale regionale).
Caratterizzate da una maggiore volatilità rispetto a quelle maschili, con alti tassi di natalità così come di mortalità, le imprese femminili nascono prevalentemente da compagini imprenditoriali completamente nuove (accade nel 66,9% dei casi contro il 58,8% per gli uomini) e trovano le maggiori difficoltà nei primi anni di vita. I dati vengono dal Rapporto «Imprenditrici e imprese femminili in Lombardia» elaborato da Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano.
(18/03/2005)
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