«In fuga non solo grandi cervelli
ma anche i lavoratori normali»

I segnali sono ormai molti, ma continuano ad essere sotto traccia, e per questo rischiano di essere sottovalutati. Non però dai giovani imprenditori di Confindustria Bergamo che, nella loro assemblea di lunedì prossimo, lanceranno l’allarme.

I segnali sono ormai molti, ma continuano ad essere sotto traccia, e per questo rischiano di essere sottovalutati. Non però dai giovani imprenditori di Confindustria Bergamo che, nella loro assemblea di lunedì prossimo, lanceranno l’allarme: «Attenzione, perché è in corso, dall’Italia e dalla Bergamasca, non soltanto la fuga dei grandi cervelli, ma anche quella dei cosiddetti “normali”, giovani lavoratori di medie capacità, che però non credendo più alle promesse del sistema Italia, lasciano il Paese e la nostra provincia, alla ricerca di un’occupazione in grado di valorizzarli maggiormente».

Il presidente dei Giovani imprenditori bergamaschi Marco Bellini è molto allarmato dai dati e dai segnali che continua a ricevere dal territorio: «Negli ultimi tempi ho conosciuto personalmente casi di ragazzi che, pur avendo la possibilità di essere assunti nelle nostre imprese, preferiscono rischiare trasferendosi all’estero, pensando di avere maggiori opportunità ad affermarsi in Svizzera, Germania o Inghilterra. È un dato davvero preoccupante, perché non emerge facilmente ed è quindi facile sottovalutarlo, ma alla fine rischiamo di inaridire un territorio come il nostro che ha sempre proposto una spinta forte sul fronte del “fare”. Chiaro che entrano in gioco dinamiche legate a risposte negate soprattutto a livello centrale, ma anche noi dobbiamo capire velocemente come tamponare questo andamento, altrimenti in breve tempo rischiamo un collasso a livello di risorse».

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