Economia / Bergamo Città
Giovedì 17 Aprile 2014
Imprese, cresce la fiducia
Nel 2014 il bicchiere è mezzo pieno
Nel 2014 il bicchiere pare mezzo pieno. Una notizia positiva in ambito economico per l nostre imprese che guardano con più fiducia al futuro. Il dato non basta certo a chiudere il capitolo crisi, ma apre uno squarcio di sereno in mezzo ai nuvoloni neri.
Nel 2014 il bicchiere pare mezzo pieno. Una notizia positiva in ambito economico per l nostre imprese che guardano con più fiducia al futuro. Il dato non basta certo a chiudere il capitolo crisi, ma apre uno squarcio di sereno in mezzo ai nuvoloni neri.
Dall’ultimo Osservatorio sul credito alle imprese curato dal Punto finanziario di Confindustria Bergamo con un’indagine tra le associate emerge infatti che il 73% delle imprese prevede per il 2014 un fatturato in miglioramento o almeno stabile rispetto all’anno scorso. E non è poco. Tanto più che tra le aziende che segnalano una diminuzione del giro d’affari, il 23,3% prevede un calo, ma lieve.
Con i risultati dell’attività, riprendono tono anche gli investimenti. Un’impresa su due (il 56%) prevede di investire nei prossimi sei mesi, per lo più in Italia e attingendo a finanziamenti bancari. L’orientamento prevale soprattutto tra le grandi aziende e tra quelle che esportano. «Il cambio di passo c’è», conferma il responsabile del Punto finanziario, Claudio Gervasoni. «Anche se questo non significa che tutti i problemi siano risolti». Tra chi non investirà, infatti, il 46% è frenato dallo scenario ancora incerto e una quota pari di imprese ritiene di avere già una capacità produttiva adeguata. E magari ancora sfruttata meno di quanto potrebbe.
Negli ultimi sei mesi, tra ottobre e aprile, sono quindi aumentate anche le richieste di nuovi finanziamenti: il 51% delle aziende ha dichiarato di aver chiesto nuove linee di credito, in 8 casi su 10, con un trend in crescita rispetto al passo, ha avuto risposta positiva e per il 39% dei casi la destinazione finale è un investimento. Nel pieno della crisi questo dato era praticamente azzerato. Nel corso del 2013 è risalito al 19-20% e adesso è quasi raddoppiato.Di pari passo sono diminuite le domande di prestiti per liquidità: nel periodo peggiore della recessione erano al 60-70%, oggi sono al 40%.
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