Imprese, Bombassei propone un tavolo per crescita e sviluppo

Crescita dimensionale, ricerca e mercato sono le tre indicazioni di Alberto Bombassei, presidente della Brembo e di Federmeccanica, che emergono dal suo intervento alla tavola rotonda sui «punti di forza e debolezza del "modello italiano" di capitalismo», nell’ambito del secondo giorno del convegno di Confindustria dal titolo «La sfida dello sviluppo». In sala, a seguire i lavori, tra gli altri, Maurizio Romiti assente ieri, impegnato in una convention con i manager del gruppo Rcs, Nicola Tognana, Cesare Romiti, Corrado Passera, Umberto Quadrino e Giorgio Fossa. Nel corso dell’incontro sono intervenuti il direttore del Centro Studi di Confindustria, Paolo Garonna, Gros-Pietro, Passera e i vicepresidenti di Confindustria Sandro Salmoiraghi e Giorgio Squinzi. Su come rilanciare le politiche di sviluppo sono invece intervenuti il ministro Roberto Maroni, Francesco Rutelli, Marco Follini, Diana Bracco e Giuseppe Morchio. Dopo l’intervento del presidente di Confindustria Antonio D’Amato ha chiuso i lavori il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Bombassei ha parlato dell’importanza della ricerca e dello sviluppo estero: «La ricerca e un mercato più largo di quello nazionale sono le vie da seguire non solo dalle grandi aziende - ha detto -, ma sono una possibilità che anche le imprese medio-piccole possono cercare». La diffusione della cultura del declino non convince il presidente di Federmeccanica. «Non voglio parlare di declino: dobbiamo essere invece convinti e condividere il fatto che questa tendenza si può interrompere» - ha commentato, aggiungendo una sua proposta, l’instaurazione di «un tavolo d’emergenza» dove si siedano «governi, sindacati, banche e i soggetti economici che abbiano interesse, a partire ovviamente da Confindustria».

«Per aiutare queste imprese a crescere - ha ricordato poi Salmoiraghi - dobbiamo trovare il modo di fare avere accesso al credito a chi ha idee, senza prescindere dal sostengo del governo che deve intraprendere una vera politica industriale».

(03/04/2004)

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