L’Asia è arrivata. Per la prima volta in assoluto, la bilancia commerciale della provincia di Bergamo rispetto al mercato asiatico è negativa: così affermano i dati dell’Istat sul commercio estero riferiti al primo trimestre del 2005. Tra gennaio e marzo scorsi, infatti, abbiamo importato più di quanto abbiamo esportato dall’Estremo Oriente: con un disavanzo di 35,44 milioni di euro. Abbiamo infatti importato per un controvalore di 301,7 milioni di euro mentre abbiamo spedito merci per un controvalore di 266,2 milioni di euro.
Un dato, quello del disavanzo della bilancia commerciale con l’Asia, che da solo testimonia come ormai il «pericolo giallo» non sia più solo alle porte, ma si sia ufficialmente palesato. Per la prima volta in assoluto, infatti, le importazioni dall’Asia infatti sfondato il tetto dei 300 milioni di euro trimestrali: e tra le curiosità che questo dato nasconde in sé c’è il fatto che è trascorso solo un anno da quando il dato aveva sfondato quota 200 milioni. Era il primo trimestre del 2004 e le importazioni, un anno fa, per la prima volta avevano toccato i 202,4 milioni di euro. E pensare che il tetto dei 100 milioni di importazioni fu superato nel corso del secondo trimestre del 1995 (all’epoca si toccarono i 103,2 milioni): da allora e fino al periodo gennaio-marzo 2004 si navigò, tra alti e bassi (qualche volta scendendo anche sotto tale limite), all’interno della forbice dei 100 milioni.
Ecco spiegato il il primo «rosso» bergamasco rispetto al continente giallo: che giunge dopo ben 54 trimestri costantemente positivi (sono i dati disponibili dalla banca dati Istat) e che registrarono il loro valore minimo proprio all’inizio della serie storica, il primo trimestre del 1991 (la bilancia commerciale segnava un attivo pari a 18,5 milioni di euro) e il suo massimo nel corso del quarto trimestre 2001 (l’attivo si attestò a un controvalore pari a 231,9 milioni).
Proprio l’exploit segnato dalle importazioni asiatiche ha contribuito a far registrare la storica svolta: le esportazioni bergamasche verso l’Estremo Oriente hanno segnato un dato (266 milioni di euro) leggermente sotto la media segnata nel corso del 2005, ma in ogni caso in linea con quanto segnalato durante i primi trimestri degli ultimi quattro anni.
(15/06/2005)
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