Il segretario della Cgil e il territorio
«Non c’è uno straccio di strategia»

«Ha ragione chi dice che negli ultimi anni non c’è stato un governo politico del territorio e che non c’è stata una figura politica di rilievo, che abbia avuto uno straccio di idea dal punto di vista strategico». Luigi Bresciani, segretario generale della Cgil, raccoglie la sfida della Cisl.

«Ha ragione chi dice che negli ultimi anni non c’è stato un governo politico del territorio e che non c’è stata una figura politica di rilievo, autorevole, forte, che abbia avuto uno straccio di idea dal punto di vista strategico». Luigi Bresciani, segretario generale della Cgil, raccoglie la sfida lanciata dalle colonne de «L’Eco di Bergamo» dal collega della Cisl, Ferdinando Piccinini, e rilancia.

In sostanza sta dicendo che c’è una crisi di rappresentanza. Ma tocca solo la politica o anche le imprese e il sindacato?

«Se c’è l’assenza di una regia politica, la finanza e le imprese si muovono nei loro interessi, che, seppur legittimi, non guardano ad una logica generale. È la politica infatti che dovrebbe fare sintesi».

E il sindacato da questo punto di vista come se la passa?

«Siamo sempre più in difficoltà nel rappresentare i giovani. Inoltre dobbiamo fare i conti con una contraddizione insita nel sindacato, che da una parte deve tutelare gli interessi dei lavoratori, ma dall’altra deve anche tener conto della necessità di rendere più efficiente e qualificato il sistema pubblico. E di fronte alle sfide che sta ponendo Renzi non possiamo chiuderci nella difesa dell’esistente. Se si discute di prolungare gli orari nelle scuole, noi non possiamo dire “no” a priori, perché è sbagliato. La rappresentanza si gioca se le nostre politiche sindacali fanno bene alla società, che è diverso dal fare degli interessi corporativi. Però il governo Renzi dovrebbe anche ascoltarci e aprire un confronto con noi».

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