Non rotolando, ma in aereo. Dall’Alta Valle Brembana all’Australia: è un viaggio intercontinentale quello che si appresta a compiere una partita di venti forme di «Formai de mut dop dell’Alta Valle Brembana». Si tratta del «cru» del Formai de mut, quello d’alpeggio marchiato blu, «edizione 2008»: annata definita eccellente. Australia, ma non solo. Un'analoga spedizione è prevista per gli Stati Uniti.
Ad annunciarlo è stato Umberto Pelizzoli presidente del Consorzio di tutela. «L’ordine - ha detto Pelizzoli - giunge da un italiano, importatore in Australia di formaggi italiani di alta qualità, che ha una boutique a Sydney ed è fornitore di clientela d’élite, in particolare ristoranti».
Francesca Monaci di Branzi, coadiutrice nell’azienda di famiglia, alpeggiatrice e tecnico del Consorzio, durante il meeting di Valleve si è soffermata sulla situazione del settore. «Gli alpeggi caricati dai soci del consorzio sono una quindicina e sono dislocati sui territori di Foppolo, Valleve, Carona, Roncobello, Piazzatorre, Moio de’ Calvi, Valnegra, Ornica e Valtorta. Si va oltre i 1.300 capi, di cui oltre 500 in lattazione». Che, quindi, produrranno il latte che sarà trasformato in formaggio.
A questo patrimonio si affiancano altri alpeggi condotti da non associati pur se compresi nel perimetro del Formai dè mut: almeno una ventina a partire dalla Valle Taleggio e fino alla Valserina per arrivare Alta Valle Serina con un carico stimato ancora di 1.500 capi.
Più o meno siamo sui numeri del 2008, un'annata molto buona, come ha confermato Monaci: «L'anno scorso sono state prodotte 3 mila forme, di cui circa 1.200 marchiate, con un incremento del 16% sul 2007». La stagione 2009 si presenta dunque buona, sia per la qualità del patrimonio zootecnico presente, sia per la buona situazione dei pascoli.
Sul tema della qualità è intervenuto il direttore della Coldiretti provinciale, Massimo Albano. «La qualità è costantemente in crescita e consente la buona remunerazione del latte: buon latte sta per buon formaggio che guadagna spazio sul mercato proprio perché di qualità. È necessario quindi continuare nella qualificazione e nella promozione del prodotto».
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