Il cibo finisce... in un box
E Chiara vola a Expo

My Cooking Box cresce e si sviluppa a meno di un mese da Expo. Dopo aver registrato il marchio e preparato le prime ricette, ecco anche una nuova società con un giovane team, tutto bergamasco, pronto per sbarcare sulle tavole di tutto il mondo.

My Cooking Box cresce e si sviluppa a meno di un mese da Expo. Dopo aver registrato il marchio e preparato le prime ricette, ecco anche una nuova società con un giovane team, tutto bergamasco, pronto per sbarcare sulle tavole di tutto il mondo. L’idea di Chiara Rota, 30enne di Stezzano, ha coinvolto ora Francesca Pezzotta, che si occuperà della parte commerciale e marketing, e Alessandro Riva per l’area amministrativa. Da cosa si parte? «Organizzare i cibi nelle dosi corrette, senza sprechi e ottimi risultati in cucina» spiega Chiara, ideatrice del brand e ingegnere gestionale.

Il progetto è stato presentato nei mesi scorsi in Camera di Commercio a Milano, all’interno di una selezione di idee in rosa avviata a Bergamo, ed è stato anche selezionato nei mesi scorsi nel bando Speedmiup, entrando ufficialmente nell’incubatore Bocconi, Camera commercio e Comune di Milano. «Il bando ha previsto una forte consulenza da parte degli esperti e docenti che gravitano intorno alla Bocconi, oltre alla costituzione della società con sede legale in provincia di Milano: tuttavia la mia sede operativa resta bergamasca» spiega Chiara. Perché parlare di cibo e marketing, richiede una forte attenzione alle dinamiche gestionali: «Data la mia passione per la cucina, ho pensato di applicare le regole della pianificazione aziendale a tavola, organizzando dei veri e propri box gastronomici che puntino a ingredienti selezionati, di qualità, biologici e con denominazione territoriale». Nelle giuste proporzioni: «Evitando di acquistare prodotti che poi non si usano (e scadono) o di essere ai fornelli e non avere gli ingredienti giusti per una ricetta».

My cooking box partirà quindi con una rete distributiva in negozi selezionati: iniziamo con cinque primi piatti, dai tradizionali paccheri di Gragnano, salsa pomodoro pachino igp, sale grosso, olio Evo biologico dop e mix di spezie al basilico oppure sedanini di grano duro Senatore Cappelli con pesto genovese biologico e pinoli del Parco di San Rossore, Pisa. Ricetta inclusa e dosaggi per due o 4 persone, in lingua italiana, inglese e tedesca: «Si punta a una fetta di turismo che con Expo porterà il nostro cibo nel mondo» commenta Chiara, che ha in previsione diverse collaborazioni: «Una di queste con l’Accademia del gusto di Ascom Bergamo e i loro chef: ciascuno di loro firmerà un box, all’insegna di prodotti tipici, anche bergamaschi» anticipa.

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