I numeri delle assunzioni a Bergamo
Nella ristorazione balzo del 65%

Data analyst? Social media content manager? Meglio camerieri, infermieri e corrieri espresso. L’industria 4.0 si fa largo nelle aziende più avanzate della Bergamasca, eppure i numeri delle assunzioni fotografano una realtà che è ancora molto lontana dalla tanto decantata specializzazione hi tech.

Nel 2017 in provincia di Bergamo sono altre le professioni che hanno registrato un vero boom, su tutte quelle che si possono classificare sotto la voce «Alloggio e ristorazione». In soli 12 mesi infatti sono quasi raddoppiate le assunzioni di cuochi, inservienti, camerieri e addetti alle sale: 9.832 nel 2016, 16.213 l’anno scorso, con un balzo del 65% anno su anno e un saldo positivo di 2.737 tra assunzioni e cessazioni di contratti nel solo 2017.

I dati sono stati pubblicati nel «Rapporto su lavoro e occupazione in Bergamasca», raccolti da Camera di commercio e Provincia di Bergamo. Uno strumento fondamentale per chi è in cerca di un orientamento lavorativo e soprattutto per chi vuole studiare il contesto e la concorrenza in un mercato sempre più competitivo.

Oltre ai numeri complessivi, che confermano l’uscita dalla crisi della provincia di Bergamo (144.113 avviamenti a fronte di 132.174 rapporti lavorativi conclusi), sono significativi i dati che analizzano le singole professioni. Oltre alla ristorazione, vera sorpresa del 2017, fanno registrare un segno positivo anche le attività manifatturiere (saldo positivo tra assunzioni e cessazioni più 2.421), commercio e riparazioni (più 1.601), istruzione (più 1.026), sanità e assistenza sociale (più 1.008), noleggio e servizi di supporto alle imprese (più 894), logistica (più 818).

Male invece il segmento chiamato «Alto livello», con una riduzione notevole per le professioni di elevata specializzazione, in calo del 14% nel 2017. La contrazione è dovuta principalmente alla diminuzione delle assunzioni di professori nella scuola primaria e ancor più in quella secondaria, soprattutto nella tipologia dei contratti a tempo indeterminato.

Al contrario, crescono del 10,5% le professioni tecniche con una spinta fondamentale del più 20,6% per i 1.659 nuovi «tecnici in campo ingegneristico». Aumentano anche gli avviamenti nei profili «Basso livello», con un più 12,4% per «conduttori di impianti, macchinari e veicoli» e più 9% «professioni non qualificate» (31.765, in prevalenza magazzinieri, addetti alle pulizie e personale non qualificato nella manifattura). Il traino di tutta l’occupazione orobica arriva però dal «livello medio» professionale: 69.794 avviamenti che pesano per il 48,4% sul totale, segnare la crescita maggiore, pari al più 14,2%.

Il rapporto della Camera di commercio permette di capire anche chi sono i nuovi assunti bergamaschi. E su questo fronte i dati regalano qualche speranza alle nuove generazioni. Gli under 30 sono passati da 45 mila del 2014 (36,7% sul totale), poi saliti a 53 mila (37,5% sul totale) nel 2015 e scesi con il ridursi delle agevolazioni contrattuali a 51 mila nel 2016. Nel 2017 invece si sono portati a 58.984, pari al 40,9% degli ingressi complessivi. L’incremento però è concentrato nei contratti a tempo determinato, nell’apprendistato e nei tirocini, mentre sono in calo le altre forme contrattuali, in primis le assunzioni a tempo indeterminato.

Sono aumentate anche le assunzioni «rosa» (62.423 nel 2017), ma la quota sul totale è ferma al 43,3%, ancora molto distante dal picco del 2009 quando si portò, a causa della pesante crisi che colpì le professioni maschili di industria ed edilizia, al 47,9% del totale dei lavoratori bergamaschi.

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