A larga maggioranza i lavoratori della Cms hanno dato il via libera alla firma dell’accordo sugli esuberi. I rappresentanti sindacali hanno portato in assemblea, ieri mattina a Zogno, l’ipotesi di un’intesa con alcuni punti certi e altri ancora da limare. Se ne parlerà lunedì nel nuovo e decisivo incontro fra azienda e sindacati che, dopo quest’ultimo confronto, sigleranno l’accordo.
Fra i punti certi, ci sono la durata e la formula del percorso scelto: un anno di cassa integrazione straordinaria dal mese prossimo. Un altro elemento che si considera ormai consolidato e che rappresenta un passo avanti rispetto alle posizioni di partenza è la riduzione del numero dei dipendenti che saranno coinvolti. Gli esuberi sono scesi infatti a cinquanta e potrebbero ridursi ulteriormente con l’uscita di lavoratori vicini alla pensione e con incentivi all’esodo volontario: l’impegno del sindacato è incontrare periodicamente l’azienda per verificare l’andamento dell’attività e la possibilità di far rientrare i lavoratori dalla cassa.
L’azienda, che pure ha confermato la volontà di continuare a sviluppare a Zogno la sua produzione di centri di lavoro a controllo numerico, aveva manifestato la necessità di «dimagrire» la struttura, tanto che all’inizio della vertenza, si era ancora ai primi di ottobre, si era parlato di settanta persone in eccesso, un numero indicativo in attesa del confronto ufficiale fra le parti. Poi vennero dichiarati 60-65 esuberi. Ora la cassa integrazione sarà richiesta come numero massimo per una sessantina di lavoratori ma di fatto ne toccherà una cinquantina: la possibilità di mantenersi a questo livello dipenderà anche dalle condizioni del mercato, che sta attraversando una fase di rallentamento, e di conseguenza dal carico di lavoro.
Circa le risorse a disposizione per affrontare la cassa, l’azienda è disponibile a un’integrazione per il periodo che intercorrerà fino all’erogazione del sussidio.
Fra i dettagli da limare, c’è l’ipotesi di un piano formativo aziendale per le persone in cassa integrazione. È un aspetto innovativo, un po’ da inventare, e le parti stanno ancora ragionando per mettere a punto la soluzione migliore.
Ci sono comunque le premesse per arrivare, lunedì, alla firma dell’accordo che chiuderà una vertenza aperta ufficialmente un mese e mezzo fa con il primo incontro fra azienda e sindacato. Le difficoltà della Cms erano emerse in contemporanea con gli esuberi dichiarati alla Alstom Fir di S. Pellegrino e con i problemi finanziari delle Cartiere Cima di S. Giovanni Bianco. Una situazione di crisi generale che aveva portato i membri delle rappresentanze sindacali unitarie delle tre aziende a proclamare uno sciopero congiunto per l’8 novembre scorso. Mentre si aprivano tavoli di confronto a livello istituzionale, procedevano le singole trattative che hanno portato prima al contratto di solidarietà per i lavoratori della Alstom Fir e, adesso, alla cassa straordinaria per quelli della Cms.
Da L’Eco di Bergamo del 28/11/2002
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