Ha scioperato l’80 per cento dei lavoratori tessili

Alta l’adesione allo sciopero nazionale dei lavoratori lavoratori tessili, abbigliamento e calzaturiero per la difesa dell’occupazione e il rilancio del made in Italy. In Bergamasca, secondo i sindacati, si è astenuto dal lavoro l’80 per cento dei lavoratori del settore. Lo sciopero ha riguardato le prime 4 ore per i lavoratori a giornata e le ultime 4 ore per i lavoratori turnisti. Le difficoltà nella Bergamasca riguardano tessiture e filature, soprattutto nelle Valli Seriana e Brembana, imprese dell’abbigliamento (capospalla, camiceria, corsetteria), tinto-stamperie, imprese artigiane e fino a 15 dipendenti. In mattinata alla Casa del giovane si era tenuta l’attivo dei delegati e dei lavoratori della categoria organizzato da Filtea Cgil, Femca Cisl e Uilta Uil di Bergamo.

Per superare queste difficoltà il Sindacato tessile propone: l’introduzione obbligatoria dell’etichetta d’origine, l’intensificazione della lotta alla contraffazione con un inasprimento delle sanzioni, il contrasto delle importazioni illegali. I sindacati chiedono fra l’altro l’incentivazione della formazione e della riqualificazione professionale, la riduzione delle tasse sul lavoro, la realizzazione degli ammortizzatori sociali a sostegno del reddito dei lavoratori, la copertura della cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane.

(08/03/2005)

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