Guerini fa il bis: riconfermato
presidente di Federsolidarietà

Il presidente di Confcooperative Bergamo, Giuseppe Guerini, è stato riconfermato per i prossimi 4 anni alla guida di Federsolidarietà. «Il modello della cooperazione sociale è attuale e costituisce una valida ed efficace proposta per un welfare sostenibile, responsabile e inclusivo».

Il presidente di Confcooperative Bergamo, Giuseppe Guerini, è stato riconfermato alla guida di Federsolidarietà, riunitasi in assemblea a Roma. Una due giorni di welfare, territorio, servizi alla persona beni comuni alla presenza di 500 delegati eletti dalle 6.050 cooperative sociali, imprese sociali e loro consorzi nel corso delle assemblee delle Federazioni regionali.

L’assemblea, che ha visto la partecipazione anche di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e di Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il parlamento, è stata un’occasione per discutere del futuro del welfare in Italia, della capacità che hanno avuto le cooperative sociali di mantenere l’occupazione in questi anni e di creare nuovi posti di lavoro, di fare un punto sulle prospettive di sviluppo delle aderenti e delle linee strategiche di Federsolidarietà, di parlare delle politiche europee per l’imprenditoria sociale e delle proposte contenute nelle linee guida per la riforma del Terzo settore del Governo.

A conclusione dei lavori si è tenuta l’elezione del presidente e del Consiglio nazionale di Federsolidarietà per i prossimi 4 anni. Molti saranno gli impegni della cooperazione sociale sulla frontiera del welfare: le cure domiciliari, l’integrazione sociosanitaria, la riabilitazione, i servizi di sostegno alle famiglie, le tante esperienze di sanità leggera, che conducono ad un’idea di «salute» che si fonda sulla capacità di presa in carico delle fragilità.

«Abbiamo fatto diventare la solidarietà un fattore d’impresa, la mutualità un bene da condividere con le comunità, il mercato un luogo di scambio di valori umani– ha detto Guerini –. Per questo oggi possiamo dire che il modello della cooperazione sociale è attuale e costituisce una valida ed efficace proposta per un welfare sostenibile, responsabile e inclusivo. Organizzare in forma sussidiaria le risposte a vecchi e nuovi bisogni, ricombinando vecchie e nuove modalità di farvi fronte, vecchi e nuovi stili e metodi per continuare ad essere agenti di welfare e promotori di sviluppo territoriale e ciò che ci vogliamo nel prossimo futuro».

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