Economia / Bergamo Città
Mercoledì 10 Giugno 2015
Garanzia Giovani Lombardia
Fiom: un flop. Solo il 2% trova lavoro
«Osservando i dati, con Garanzia Giovani Lombardia l’unica garanzia è che si rimane senza lavoro: su 55mila iscritti, appena il 2% si colloca stabilmente». È la valutazione della Fiom Lombardia.
«Sono stati diffusi i dati relativi ai giovani iscritti al programma di attuazione Garanzia Giovani: sulla base del rapporto diffuso dalla Regione Lombardia, sono 54.493 (29.351 maschi e 25.142 femmine) i giovani ad aver scelto la Lombardia per l’attuazione del programma GG. Di questi 37.200 hanno completato l’attivazione, attraverso la selezione dell’operatore, mentre la quota di quanti sono stati presi in carico scende a 24.311».
«Il primo colloquio è stato sostenuto da 29.096 giovani, quelli presi in carico sono per l’appunto 24.311 (44%), ancor meno quelli “attivati” nel mercato del lavoro: 19099 (35%). Dei 19.099 giovani inseriti nel mercato del lavoro in Lombardia, poco più della metà, 9.792 sono tirocinanti (51,2% in totale, ovvero 17 % degli iscritti), 6.556 sono occupati a tempo determinato (il 12% degli iscritti, vale a dire il 34,32% degli attivati), 1.430 dispongono di un contratto di apprendistato (appena il 2% degli iscritti, e solo l’12,9% degli attivati)».
«Su 54.493 mila iscritti al programma Garanzia Giovani, appena il 2% riesce a conseguire un posto di lavoro stabile. Dati alla mano dunque, si può concludere che il programma crea precariato diffuso, è un autentico flop, in quanto stabilizza situazioni di costante e crescente precarietà».
«I dati pubblicati dalla Regione, non opinabili dunque - commenta Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia - confermano il fallimento in Lombardia di Garanzia Giovani». «Se si continua ancora con quello strumento l’unica garanzia di questa iniziativa è che i giovani rimangono disoccupati. Questa situazione va radicalmente modificata, perché è inutile stanziare ingenti risorse per uno strumento che non avvia, né ricolloca praticamente nessuno, e serve soltanto a dare esplicito vantaggio economico alle società di formazione e collocazione, che in questi anni sono state collegate a questa iniziativa», commenta ancora Rota.
«A tal proposito - conclude il segretario dei metalmeccanici lombardi - è ancora più importante e urgente che, da parte della Regione, si provveda in tempi contenuti, i più rapidi possibili, a dare un reddito a sostegno di tutti quei giovani e non solo giovani che sono alla ricerca di un lavoro o che sono sottopagati e sfruttati e si preveda di far fronte seriamente al problema diffuso della povertà giovanile».
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