Franzoni Filati, i sindacati: «Un incontro positivo»

Incontro positivo, secondo i sindacati, per la vicenda della difficile situazione dei due stabilimenti bergamaschi della Franzoni Filati. L’appuntamento era stato organizzato nella sede dell’Assessorato provinciale all’Istruzione, Formazione e al Lavoro. All’esterno intanto si svolgeva un presidio dei lavoratori di Albano e Calcinate, in sciopero di 8 ore, che hanno distribuito ai passanti volantini per spiegare la loro situazione.

Marcello Gibellini, vice-segretario generale della Cgil di Bergamo, all’uscita dal confronto ha sottolineato che sia dai rappresentanti degli enti locali che da quelli della provincia è emersa la volontà di chiedere all’azienda la continuità produttiva oltre che l’uso di ammortizzatori sociali diversi dalla mobilità, che permettano di avere più tempo per pensare ad una ricollocazione di parte dei lavoratori, sostenuti da forme di riqualificazione professionale.

In particolare si sollecita l’azienda a predisporre un piano di riorganizzazione da sottoporre al Ministero del Lavoro, al fine di ottenere la concessione della Cassa Integrazione per riorganizzazione, che permetta di mantenere un presidio produttivo in provincia di Bergamo. L’obiettivo è di attutire le gravi ripercussioni sociali sui lavoratori e sulle realtà locali interessate.

Ad oggi è in fase di avvio un percorso di consulenza orientativa, riqualificazione e sostegno alla ricollocazione promosso dalla Provincia di Bergamo, rivolto a circa 60 lavoratori e lavoratrici provenienti da aziende tessili del territorio.

All’appuntamento erano presenti, oltre a Cgil, Cisl e Uil, l’assessore Capetti e i rappresentanti dei Comuni di Albano, Bagnatica, Bolgare, Calcinate. La procedura di mobilità alla Franzoni riguarda 263 dipendenti dell’intero gruppo, di cui 135 nei due stabilimenti bergamaschi di Albano e Calcinate, ed era stata aperta lo scorso 2 gennaio. Il prossimo incontro con l’azienda è previsto per martedì 31 gennaio.

(26/01/2006)

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