Economia / Bergamo Città
Lunedì 19 Settembre 2016
Francia, Germania e Stati Uniti
Bergamo, ecco dove va la moda
Tra abbigliamento, accessori e calzature le esportazioni italiane del comparto moda hanno raggiunto quota 48 miliardi di euro, grazie a una crescita nel 2015 del 2% rispetto all’anno precedente, e i tre maggiori mercati sono Francia (10,6% del totale), Germania (9,2%) e Usa (8,4%)
Lo rileva la Camera di commercio di Milano su dati Istat, a 48 ore dall’inizio dalla settimana (dal 21 al 26 settembre) che porterà nel capoluogo lombardo le sfilate della collezione primavera estate 2017. In particolare nel 2015 sono aumentate le esportazioni di biancheria per la casa, camicie, T-shirt, biancheria intima e abbigliamento in pelliccia (+4%) e di tappeti e moquette, cuoio, articoli da viaggio e borse (+3%), calzature (+2%).
Tra i maggiori partner italiani viene rilevata la crescita di Stati Uniti (+17,1%), Corea del Sud (+12,5%), Cina (+10%). Tra le prime 20 destinazioni compaiono anche Hong Kong, Regno Unito e Giappone. La Francia è il principale partner per gli articoli di abbigliamento e in particolare per camicie, T-shirt e intimo, per maglieria, per tappeti e calzature, mentre Hong Kong eccelle per filati e per abbigliamento sportivo, la Germania è prima per tessuti, la Svizzera per borse e pelletteria, gli Stati Uniti per biancheria per la casa e per pellicce, la Romania per passamanerie e bottoni.
Le principali aree di provenienza delle esportazioni sono Milano, Firenze e Vicenza. Tra le prime venti posizioni segnano la maggiore crescita Reggio Emilia (+7,6%), Bologna (+7,2%) e Vicenza (+6,5%). La Lombardia è protagonista con 11,8 miliardi di export e rappresenta un quarto del totale italiano. Oltre a Milano, leader in Italia, tra i primi 20 posti ci sono anche Como al settimo posto, Varese al quindicesimo, Bergamo al sedicesimo e Mantova al diciassettesimo. La Lombardia per peso sul totale nazionale si distingue in biancheria per la casa, tappeti, passamanerie, pizzi e in tessuti dove rappresenta il 40% circa e in articoli in maglieria (32%).
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