Economia / Bergamo Città
Giovedì 18 Giugno 2015
Fondi europei in ritardo, Coldiretti:
«A rischio 3.600 aziende agricole»
Il ritardo dei fondi europei rischia di mandare in crisi molte delle circa 3.600 aziende agricole attive in Bergamasca.
Anche nel resto della Lombardia i Pac in ritardo mettono a rischio altre 30 mila aziende. Le prime proiezioni sui fondi europei disponibili – spiega la Coldiretti regionale – ci saranno a settembre e i pagamenti non prima di dicembre.
«Una situazione che rischia di creare non pochi problemi alle imprese – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – per questo abbiamo mobilitato Creditagri e il sistema bancario per venire in aiuto di tutto il settore. Basta rivolgersi ai CAA Coldiretti, centri di assistenza, per far scattare la procedura di finanziamento».
Anche il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, interviene sulla vicenda, che rischia di creare gravi contraccolpi per il sistema agricola provinciale. «Il sistema di Coldiretti presente sul nostro territorio, tramite lo sportello CreditAgri Bergamo, in questa fase di difficoltà economica generalizzata, viene incontro alle imprese mettendo loro a disposizione uno strumento di finanziamento anticipato».
Grazie all’azione di Coldiretti, le imprese agricole potranno così richiedere un finanziamento fino a un massimo dell’ 80% dell’importo richiesto nella domanda unica al netto degli aiuti accoppiati, nel caso di anticipo annuale, ovvero al 70% nel caso di anticipo biennale e del 60% per l’anticipo triennale, a tassi di assoluto vantaggio ed in ogni caso non da sportello diretto. In modo semplice e immediato i titolari delle aziende che decideranno di aderire, potranno richiedere l’anticipazione del premio senza dover attendere l’erogazione da parte dell’Organismo Pagatore.
In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – fra le oltre 34 mila aziende agricole che hanno presentato domanda per la Pac, un 30% ha diritto a risorse aggiuntive per i settori della zootecnia da carne e da latte e un 40% invece per le coltivazioni di soia, riso, pomodoro e barbabietola. Le risorse vengono distribuite a tutti i comparti in base alle superfici coltivate ma anche in relazione alle misure di sostenibilità ambientale che vengono attuate sui territori di riferimento.
Secondo l’ultima relazione congiunturale di Unioncamere sull’agricoltura lombarda, il primo trimestre 2015 è stato ancora molto problematico: i comparti più in crisi sono quello del latte e dei suini a causa del crollo delle quotazioni alla stalla. Segnali positivi invece dall’export con i prodotti agricoli lombardi (+9%) che crescono più di quelle dei prodotti dell’industria alimentare e delle bevande (+5,6%). Tra i prodotti agroalimentari lombardi quelli maggiormente esportati nel 2014 sono stati: prodotti delle industrie lattiero casearie (+11,8%), le bevande (+8,5%), la carne lavorata e conservata (+56,9%).
Confagricoltura Lombardia: la Regione cerchi una soluzione
«Non possiamo nascondere - dicono da Confagricoltura Lombardia con un comunicato di Matteo Lasagna -la nostra delusione e, soprattutto, la nostra preoccupazione davanti all’annuncio dato ieri dall’assessore Fava secondo il quale Regione Lombardia non sarà in grado quest’anno di erogare il consueto anticipo dei premi Pac».
«Comprendiamo che questa situazione sia determinata da responsabilità certamente non riconducibili all’amministrazione regionale, ma che vanno ricercate a monte, ovvero nel MIPAAF e in AGEA che non ha creato i presupposti necessari – ovvero l’assegnazione in tempo utile dei nuovi titoli – affinché la nostra Regione potesse operare - prosegue Matteo Lasagna - ma è evidente che questa mancata iniezione di liquidità è destinata a creare grossi problemi alle aziende agricole lombarde in questo momento di difficoltà economica, come riconosciuto dallo stesso assessore Fava».
«Per questo motivo, consapevoli dell’attenzione che Regione Lombardia ha sempre riservato al nostro comparto - conclude quindi il presidente di Confagricoltura Lombardia - rivolgiamo un appello affinché l’assessore Fava con il supporto dei suoi uffici trovi una soluzione che consenta di superare questa difficoltà e di erogare, comunque, l’anticipo dei contributi Pac, anche per non rendere vano il lavoro già svolto dalla Regione stessa con la delibera di Giunta già approvata al riguardo».
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