Economia / Bergamo Città
Giovedì 13 Agosto 2015
Famiglie italiane, come va?
Il debito cala a 19 mila euro
Gli italiani hanno contratto meno prestiti con le banche:i più virtuosi nell’Ogliastra, maglia nera in Lombardia.
Le famiglie italiane sono indebitate per un importo medio pari a 19.108 euro. Nell’insieme, i «passivi» accumulati con le banche e gli istituti creditizi ammontano a 493,3 miliardi di euro. Le cifre – secondo un’indagine della Cgia di Mestre – sono riferite al 2014 e rispetto al 2013, la situazione è in leggero miglioramento. Due anni fa, infatti, ogni nucleo familiare era in «rosso» per un importo medio di 19.251 euro.
Nel 2014, segnala l’Ufficio studi della Cgia, le famiglie più «esposte» con le banche abitavano in Lombardia. Al primo posto la Cgia ha riscontrato quelle residenti nella provincia di Milano, con un debito di 27.643 euro; al secondo posto quelle di Monza-Brianza, con 27.442 euro e al terzo posto le residenti a Lodi, con 26.783 euro. Appena fuori dal podio c’era Varese: il debito medio ammontava a 25.720 euro. Negli ultimi posti della graduatoria nazionale, invece, sono state individuate le famiglie residenti nella provincia di Reggio Calabria, con un’esposizione di 8.720 euro, quelle di Vibo Valentia, con un debito di 8.426 euro, quelle di Enna, con 8.249 euro. Infine, le famiglie meno indebitate d’Italia si trovavano nell’Ogliastra, con un «rosso» che toccava gli 8.232 euro. Dall’inizio della crisi al 2014, la variazione del debito medio nazionale delle famiglie consumatrici è stato del +34,2%, anche se dopo il picco massimo toccato nel 2011 (506,2 miliardi di euro) le esposizioni sono scese. L’inflazione, invece, nello stesso periodo di tempo è cresciuta del 13,6%. «Anche a seguito della contrazione dei prestiti attuata dalle banche a partire dal 2011 – segnala Paolo Zabeo della Cgia – le famiglie hanno assunto un comportamento economico più misurato, privilegiando il risparmio. Infatti, tra il 2011 e il 2014 i depositi bancari delle famiglie consumatrici sono passati da 756 a 875,6 miliardi di euro, registrando una variazione del +15,8%».
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