Expo, dal vigneto le idee giovani anti-crisi
fra vino «d’oro» e balsamo degli angeli

Dalle gelatine di vino che si leggono con lo smartphone alla più piccola Docg d’Italia, dal balsamo degli angeli all’etichetta poliglotta. Sono solo alcune delle novità anticrisi ideate dai giovani viticoltori lombardi esposte al Padiglione Coldiretti «No farmers no party» a Expo in occasione della giornata che Coldiretti Lombardia ha dedicato al vino.

«“Il vino genera ogni anno a livello nazionale un fatturato di circa 9 miliardi e mezzo di euro e offre lavoro a un milione e 250 mila persone – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia - Questi numeri spiegano bene il senso e l’importanza di un settore dove diversi giovani si stanno costruendo un futuro professionale e personale».

In provincia di Bergamo si trovano quattro perle enologiche: il Balsamo degli Angeli una salsa agrodolce frutto dell’unica acetaia lombarda dell’azienda agricola Tenuta degli Angeli (la cui bottiglia invecchiata più di 40 anni è ricoperta di Swarovski), il luxury wine arricchito con vera polvere d’oro dell’azienda agricola La Rocchetta di Villongo, l’unico vino metropolitano della città di Bergamo prodotto nell’azienda biologica di Rossella Masper e il Moscato di Scanzo, che è la più piccola Docg d’Italia, presente al Padiglione Coldiretti rappresentata dalla bottiglia di Manuele Biava.

Nell’Oltrepò Pavese Stefano Ravizza produce gelatine di qualità con i vini a Indicazione Geografica Tipica della provincia di Pavia. Nel laboratorio aziendale, alimentato a pannelli solari, ne realizza cinque diversi tipi partendo da Riesling, Malvasia, Rosato, Croatina e Novello. L’etichetta dotata di QR CODE spiega origine e lavorazione delle uve. Dalle colline di San Colombano, l’unica enclave vitivinicola della provincia di Milano, arriva il vino poliglotta di Gianenrico Riccardi con l’etichetta che parla 42 lingue differenti: dallo swhaili al persiano, dal tigrino al russo, fino all’arabo, al giapponese e al cinese. In Valtellina nasce il «vino puzzle» di Francesco Folini, frutto delle uve di 12 appezzamenti diversi per un totale di oltre 6 ettari sparsi tra i comuni di Chiuro e di Teglio.

Intanto in Lombardia è da poco iniziata la vendemmia 2015. Secondo le prime stime della Coldiretti regionale quest’anno la produzione dovrebbe crescere tra l’8 e il 10 per cento rispetto al 2014, con una resa finale di circa 1 milione e 400 mila ettolitri. In Valtellina e nel Bresciano, gli addetti ai lavori contano di raccogliere circa il 20 per cento in più di prodotto rispetto alla scorsa campagna. Situazione analoga in provincia di Bergamo, mentre aumenti più contenuti si attendono per il Mantovano (+10%) e per la collina di San Colombano (+5%). Quantità sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno per il Pavese.

Con l’inizio della vendemmia in Lombardia – conclude la Coldiretti Lombardia – si attiva un motore economico che guarda sempre più oltre confine, con l’export che da solo vale circa 280 milioni di euro. Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svizzera, Canada e Giappone i mercati principali, ma si stanno aprendo spazi anche in Cina, Messico e Australia. La vendemmia coinvolgerà tremila imprese, concentrate soprattutto nelle province di Pavia, Brescia, Mantova, Sondrio, Bergamo e Milano, per un totale di 21 mila ettari di superficie vitata. L’intera filiera, fra occupati diretti e indiretti, temporanei e fissi, offre lavoro – stima la Coldiretti regionale - a circa 30 mila persone in Lombardia.

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