Esodi Ubi, ok 500 richieste su 852
Ed è boom per part-time e congedi

Anche questa volta è stata una corsa all’esodo. Dal bilancio 2014 di Ubi pubblicato lunedì 16 marzo emerge che le domande presentate dai lavoratori per poter aderire volontariamente al piano di esodo anticipato varato con l’accordo sindacale del 26 novembre sono state in tutto 852.

Di queste, 500 sono state accolte. Per circa l’80%, sottolinea il bilancio, l’uscita è già avvenuta a gennaio. Il risparmio a regime è stimato in circa 50 milioni di euro lordi l’anno, in buona parte già dal 2015. Gli oneri una tantum per gli esodi, contabilizzati nel quarto trimestre dell’anno scorso, sono pari a 111,5 milioni di euro lordi.

La Popolare di Bergamo è stata la banca rete con più richieste: 170 pervenute, di cui 70 accolte.Parecchie le domande anche per la sospensione temporanea dell’attività lavorativa (congedi straordinari) e per il part-time. Nel primo caso sono pervenute 5.400 richieste, accolte al 99%, per un monte di 110 mila giornate lavorative, equivalenti all’88% di quelle richieste. Tali giornate si aggiungono fra l’altro alle 10 mila di solidarietà 2015 già previste dal precedente accordo del 29 novembre 2012. Per il part-time, sono arrivate invece 468 domande, di cui 438 accolte.

Al 31 dicembre scorso il gruppo contava 18.151 dipendenti. Per favorire il ricambio generazionale, il piano prevede anche l’inserimento di 150 persone nel biennio 2015-2016 e la stabilizzazione di 130 rapporti di lavoro temporaneo già in essere.

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