Economia / Bergamo Città
Giovedì 03 Aprile 2014
Emergenza cibo, Bcc in campo
«60 mila euro per le povertà»
Un progetto giunto alla sua 5ª edizione, partito nel 2010 con 17 mila euro e poi cresciuto ogni anno. I fondi destinati all’acquisto di generi di prima necessità da distribuire a poveri e indigenti dei 14 Comuni in cui è presente una filiale della Banca.
La Banca della Bergamasca ha destinato 60 mila euro al progetto «la Banca Alimentare Bcc – In prima fila contro la povertà», giunto alla sua 5ª stagione. L’hanno comunicato mercoledì 2 aprile il presidente Gualtiero Baresi e il direttore Generale Marino Ghilardi affiancati dal relatore don Fausto Resmini, cappellano del carcere di Bergamo e figura di riferimento della Comunità Don Milani.
«La situazione in cui versano troppe famiglie della nostra provincia – ha commentato Baresi – richiede un segno forte della nostra presenza. In 5 anni abbiamo quasi quadruplicato il nostro intervento passando dai 17 mila euro del 2010 agli attuali 60 mila». I fondi saranno infatti utilizzati dagli oltre 160 volontari delle associazioni attive nell’iniziativa per acquistare beni di prima necessità da distribuire a poveri e indigenti dei 14 Comuni in cui è presente una filiale della Banca: Zanica, Azzano San Paolo, Berzo San Fermo, Borgo di Terzo, Comun Nuovo, Grassobbio, Grone, Levate, Pedrengo, Scanzorosciate, Spirano, Stezzano e Torre Boldone.
«A farsi carico dell’acquisto e della distribuzione di generi alimentari o di pronto utilizzo sono referenti indicati direttamente dalla Parrocchia e dal Comune locale o associazioni di provata affidabilità» aggiunge Ghilardi..« Oggi le povertà sono molte. Sbaglia chi pensa si tratti solo di stranieri. Negli ultimi 20 anni la situazione è terribilmente peggiorata complice una mobilità umana sempre più sostenuta» ricorda don Resmini.
In questi anni, il progetto della Bcc ha aiutato circa 600 famiglie, con stanziamenti in costante crescita: dai 17.000 euro del 2010 ai 25.600 euro del 2011, ai 30.200 del 2012 sino ai 50.000 del 2013 e agli attuali 60 mila.
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