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Economia / Bergamo Città
Mercoledì 26 Novembre 2014
Edilizia, allarme dei sindacati:
nei cantieri sempre più partite Iva
Un numero crescente di aziende delle costruzioni non applica il contratto dell’edilizia: utilizza quello di metalmeccanici, commercio o, peggio ancora, rapporti con partita Iva.
Un’espansione che allarma i sindacati del settore: il fenomeno si è accentuato con l’avanzare della crisi, soprattutto nell’ultimo biennio. La «fuga» si spiega col fatto che il contratto dell’edilizia è più oneroso per le imprese e più generoso con i lavoratori, oltre a offrire tutte quelle tutele – specifiche del settore delle costruzioni – che altri contratti non possono prevedere.
«Le aziende iscritte alle Cassa edili – dice Angelo Chiari, segretario provinciale Fillea-Cgil – sono in calo ma il dato si spiega non solo con il fatto che diverse imprese hanno chiuso i battenti per la crisi ma anche con una tendenza a uscire dal sistema bilaterale. Alcune di queste applicano ancora il contratto edile ma altre sono passate a quello dei metalmeccanici, più vantaggioso del 10-12%: il contratto dell’edilizia prevede un secondo livello di contrattazione».
![Operaio al lavoro in un cantiere Operaio al lavoro in un cantiere](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2014/11/26/photos/cache/edilizia-allarme-dei-sindacatinei-cantieri-sempre-piu-partite-iva_956dbda0-74df-11e4-b57e-2727093f4be0_700_455_v3_large_libera.jpg)
Per Chiari, anche prima della crisi c’erano aziende al di fuori del sistema ma si trattava di un fenomeno marginale. Ora si sta espandendo. I dati a livello nazionale sono particolarmente significativi.
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