Donne, 30 progetti d’impresa per Expo
In Lombardia si scelgono i settori creativi

Coinvolgere anche i bambini in vista di Expo: numerosi i progetti d’impresa al femminile per la grande fiera di Milano.

Dalla guida che racconta Milano attraverso le sue storie, i personaggi famosi e i monumenti alla app per riconoscere la frutta e verdura di stagione, dal portale dedicato alle mamme e ai problemi della nutrizione fino alla playroom a spinta per risolvere i problemi delle famiglie con bambini piccoli quando visitano fiere, eventi, parchi. Ci sono poi la prima piattaforma internazionale di crowdfunding dedicata al mondo della letteratura, il progetto di ricettività turistica all’aria aperta che offre servizi di qualità a prezzi accessibili con installazioni a basso impatto ambientale e quello che prevede un itinerario alla scoperta dell’apicoltura. Si tratta di alcuni dei 30 progetti del Tavolo Expo Donne che presenta la Camera di Commercio di Milano.

«Expo rappresenta un’opportunità per le donne imprenditrici, per la ricaduta economica e occupazionale e anche per la creazione di nuove imprese – ha dichiarato Federica Ortalli – Presidente comitato Imprenditoria Femminile e membro di Giunta della Camera di commercio di Milano -. Abbiamo organizzato questo Tavolo dedicato alle donne imprenditrici per aiutare le imprese femminili a cogliere le occasioni economiche e di lavoro offerte dalla manifestazione».

Dalla ricerca emerge che la mappa delle imprese femminili in Italia ha un alto contenuto tecnologico. Delle 1.287 attività femminili italiane impegnate in questi settori, la maggior parte si concentra a Roma e Milano (109 e 108) ma la provincia più specializzata tra le prime risulta essere Ancona dove oltre il 25% del totale delle imprese tecnologiche è guidata da donne (rispetto a una media italiana dell’11,7%). Nei settori a medio-alto contenuto tecnologico, dai prodotti chimici alla cosmetica, dai macchinari ai mezzi di trasporto, prima per numero è Milano con 559 imprese femminili, seguita da Torino (301) e Brescia (246) ma la più specializzata è Bergamo dove il 14,4% delle attività è al femminile (contro una media nazionale del 10,9%).

In particolare in Lombardia le donne ricoprono i settori creativi: una impresa tecnologica su dieci una impresa creativa su cinque sono guidate da una donna. Dalla moda alla produzione alimentare delle 43 mila attività lombarde a basso contenuto tecnologico ma spesso ad alta creatività una su cinque è guidata da donne (8.742) mentre il peso è una su dieci tra quelle ad alto o medio alto contenuto tecnologico.

Nello specifico sono quasi 152 mila le imprese femminili in Lombardia, 50mila a Milano a giugno 2014, +0,7% rispetto a marzo (sono invece stabili le maschili), danno 360 mila posti di lavoro in regione e 123 mila nel capoluogo. In Lombardia è femminile quasi un’impresa su cinque, una su sei a Milano. Settori principali sono commercio (41.108 in Lombardia di cui 13.593 a Milano), servizi alla persona (20.534 in Lombardia, di cui 5.883 a Milano) e alloggio e ristorazione (15.295 in Lombardia, di cui 4.041 a Milano). Ma sono Sondrio e Pavia le economie più al femminile: quasi un’impresa su quattro è guidata da donne. A Milano, Brescia e Bergamo le imprese femminili più numerose (49.652, 21.687, 16.574), a Monza e Brianza la maggior crescita: +1,2%.

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