Dai corsi alle visite nelle industrie italiane le iniziative del Gruppo Industriali del legno

Prima i corsi teorico-pratici nella sede del Museo del Falegname di Almenno S.Bartolomeo, sui temi dell’utilizzo delle vernici nell’industria del legno e sulla programmazione ed utilizzo dei centri di lavoro, poi una visita guidata alle industrie più rappresentative del settore operanti nell’area di Imola-Rimini-Pesaro al fine di confrontare le potenzialità innovative e tecnologiche presenti oggi sui mercati.

Si è articolata così l’iniziativa del Gruppo Industriali del Legno dell’Unione degli Industriali della Provincia di Bergamo, sviluppata nell’ambito delle diverse azioni che il Gruppo ha programmato nel corso dell’anno.

Proprio dai contatti e dagli sviluppi positivi che questa iniziativa ha incentivato, sono andati via via consolidandosi rapporti di scambio e collaborazione con esperti nelle tecnologie del settore ed, in particolare, con le diverse aziende produttrici di macchine per la lavorazione del legno più innovative, sfociati alla fine in questo progetto.

Alle visite guidate ha aderito una quarantina di partecipanti, tra imprenditori e dirigenti industriali, che ha avuto modo di approfondire le conoscenze più avanzate rispetto alle ultime evoluzioni tecnologiche nel settore e alle diverse

potenzialità applicative, scambiando pareri e visioni sulla situazione congiunturale e le prospettive future.

In particolare, gli operatori del settore si sono trovati concordi su alcuni concetti chiave che, in estrema sintesi, possono essere ricondotti a questi tre punti centrali:

- il nostro Paese deve supportare l’azienda manifatturiera contribuendo allo sviluppo di innovazione tecnologica, tecnologia e ricerca per sostenere la competitività;

- la delocalizzazione non è la sola risposta per affrontare le attuali difficoltà, deve essere uno strumento per avvicinare le aziende alle fonti della materia prima «il legno», o al Paese/azienda cliente;

- gli investimenti in tecnologia sono necessari per aumentare gli standard di competitività anche attraverso lo sviluppo delle potenzialità dei distretti produttivi.

(04/11/2004)

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