Il tessile che fa sistema sembra aver fatto centro a Milano Unica, l’evento che riunisce le fiere del tessile. E fra le oltre seicento aziende in mostra, il drappello dei bergamaschi si fa notare, con 29 espositori concentrati fra Moda In e Shirt Avenue. Numerosa è la rappresentanza dei bottonieri, tradizione che ha il suo cuore nell’area della Val Calepio. Fra gli altri la Corozite di San Paolo d’Argon, specializzata nella produzione di bottoni in resina ureica, che in anteprima in fiera ha portato un sistema anticontraffazione coperto da brevetto internazionale e si chiama «Ez²Track» (easy to track).
In pratica, spiega Riccardo Zavaritt, da aprile consigliere delegato dell’azienda, l’apparecchio, disegnato dal padre Willy Zavaritt, architetto oltre che vicepresidente della società, legge il Dna del bottone ed è in grado di rilevare le modifiche infinitesimali che sono state apportate alla mescola con l’aggiunta di additivi sensibili alle correnti elettromagnetiche.
Alla vista, quindi, il bottone non cambia nelle sue caratteristiche, ma con questo meccanismo diventa il marker, l’elemento che, inserito in un capo di abbigliamento, consente di distinguere l’originale dal falso. L’apparecchio, ideato, brevettato e commercializzato da Corozite, è stato messo a punto in un rapporto di esclusiva con una ditta di Sasso Marconi, la Plexa, azienda ad alta tecnologia che produrrà i rilevatori solo per la Corozite.
(15/09/2005)
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