Crisi tessile, Bergamo la provincia più colpita

Un comparto industriale in difficoltà, che sconta il calo dei consumi, la debolezza del dollaro e l’aggressività dei paesi asiatici, con oltre 10.800 lavoratori in cassa integrazione ordinaria, 886 in straordinaria, 486 in mobilità e ben 21 aziende chiuse. È questo il quadro del tessile lombardo, griffe comprese, nel secondo semestre del 2003 secondo i dati dell’Osservatorio congiunturale Femca Cisl.

Bergamo, territorio con grande tradizione nel settore, è la provincia maggiormente colpita dalla crisi, con 2.951 addetti coinvolti dalla crisi, quasi il 30% del totale. Seguono Como con 2.411 e il comprensorio Ticino-Olona con 1.988.

(18/02/2004)

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