Economia / Bergamo Città
Mercoledì 16 Marzo 2016
Crisi latte, moratoria di 30 mesi
per i mutui degli allevatori italiani
Il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina e il presidente dell’Abi Antonio Patuelli hanno sottoscritto oggi, 16 marzo, il protocollo d’intesa per il rilancio del settore lattiero caseario, che contiene la moratoria di 30 mesi dei debiti bancari degli allevatori italiani. Coldiretti Bergamo: «Segnale importante per le imprese».
L’accordo prevede il meccanismo per la sospensione dei pagamenti dei mutui sottoscritti dalle imprese allevatoriali, attraverso le misure del Fondo latte per la ristrutturazione dei debiti degli allevatori del ministero e l’Accordo per il Credito 2015. Il protocollo prevede anche che le banche aderenti possano offrire condizioni migliorative rispetto a quelle previste dall’intesa Mipaaf-Abi. Le imprese che non accedono ai benefici del Fondo Latte, anche appartenenti ad altri comparti del settore agroalimentare, possono comunque ottenere la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, secondo quanto previsto dall’Accordo per il Credito 2015 o alle condizioni migliorative che sono in via di definizione da parte del ministero con le singole banche.
«Servono risposte nuove - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - a una delle più forti crisi strutturali nel settore lattiero europeo. Per questo lavoriamo da mesi al sostegno dei nostri allevatori e l’accordo di oggi per la moratoria dei mutui per due anni e mezzo è un passo concreto in avanti. Un’azione che rafforza l’operatività del nostro Fondo latte da 50 milioni di euro e va a incidere su uno dei fronti più delicati, come quello del credito, provando ad aiutare le imprese lattiere in questa fase. Ringrazio l’Abi e il presidente Patuelli per aver risposto al nostro appello in maniera tempestiva. Ora lavoriamo perché le singole banche possano offrire condizioni ancora migliori, venendo incontro alle esigenze di un settore strategico. L’Italia prosegue con serietà il lavoro quotidiano per il comparto lattiero, perché c’è bisogno di risolvere questioni mai affrontate anche a livello europeo».
«La sospensione cumulativa per 30 mesi del pagamento di mutui - ha sottolineato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli - è una delle iniziative comuni per favorire la ripresa nel nuovo contesto competitivo. L’intesa mira anche a diffondere una maggiore conoscenza delle soluzioni descritte e indicare la possibilità che i benefici da esse previsti possano essere cumulati per realizzare il massimo vantaggio per le imprese. Il protocollo – ha concluso Patuelli – prevede inoltre la costituzione con il ministero di uno specifico tavolo tecnico per definire le modalità di trasformazione dell’attuale garanzia sussidiaria Ismea in uno strumento di mitigazione del rischio di credito coerente con la regolamentazione di Basilea. Lo stesso tavolo elaborerà delle proposte su nuovi strumenti di garanzia per favorire l’accesso al credito delle imprese del settore agricolo».
«Si tratta di un segnale importante che risponde alle nostre sollecitazioni per dare immediatamente una boccata di ossigeno alle aziende agricole che da troppo tempo sono costrette a lavorare con prezzi di vendita al di sotto dei costi di produzione». Così il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio commenta l’annuncio della moratoria sui debiti fatto dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della firma con Abi dell’intesa per sostegno finanziario agli allevamenti da latte, ma prevista anche per gli altri settori dell’agroalimentare.
«La mancata definizione di accordi sul prezzo del latte – sottolinea Brivio – sta mettendo in crisi una realtà che nella nostra provincia ha un ruolo di primo piano ed è ormai sull’orlo del tracollo. Anche altri comparti sono stretti tra mille difficoltà a causa di remunerazioni completamente fuori mercato». Per gli allevamenti le quotazioni per i maiali nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop) sono scese al di sotto della linea di 1,20 centesimi al chilo che non copre neanche i costi della razione alimentare cosi come i bovini da carne che sono pagati su valori che si riscontravano 20 anni fa.
«La moratoria annunciata dal ministro è un segnale significativo per le imprese – evidenzia Brivio – ora è necessario intervenire con la stessa determinazione sul piano comunitario per ottenere l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per i derivati da carne e latte, come ora ha chiesto anche la Francia, in modo da impedire che salumi e formaggi ottenuti con carne e latte stranieri vengano spacciati per italiani con grave danno per i consumatori e gli allevatori». Uno studio della Coldiretti infatti mette in evidenza che 2 prosciutti su 3 venduti come italiani, sono provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4 sono stranieri senza indicazione in etichetta, come pure la metà delle mozzarelle.
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