Contratti d’affitto concordati
L’imposta cedolare ridotta al 10%

L’aliquota che si applica ai contratti d’affitto concordati è stata ridotta, per il quadriennio 2014-2017 e per casi specifici, dal 15% al 10%, mentre per gli altri contratti resta al 21%.

È stato, inoltre, ridotto, per la cedolare secca, l’abbattimento dei canoni ai fini Irpef dal 15% al 5%. La seconda rata di acconto della cedolare secca sugli affitti scade il prossimo 30 novembre, ma il termine che slitta al 1° dicembre, perché cade di domenica.

La «cedolare secca» è un regime facoltativo che «si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile) – come viene definita nel sito dell’Agenzia delle Entrate –. In più, per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. La cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione».

Le novità sono conseguenza delle modifiche apportate dal Dl 47/2014 (Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 73 del 28 marzo 2014).

© RIPRODUZIONE RISERVATA