Contratti a termine, flessibilità alle imprese
Ma la riforma da sola non crea lavoro

La misura che ha definito le regole del nuovo contratto a termine, secondo gli industriali comincia a dare alle imprese la flessibilità di cui hanno bisogno.

Flessibilità che serve per riuscire a seguire commesse sempre più altalenanti. Lo registra Confindustria Bergamo. A poco più di sei mesi dall’entrata in vigore del decreto legge 34 del 2014, considerato la prima fase operativa del Jobs Act.

«È una misura di accompagnamento», dice subito Stefano Malandrini, direttore della collana «Quaderni di Giurisprudenza del lavoro» e responsabile dell’area sindacale di Confindustria Bergamo, riferendosi al decreto varato a marzo. Si tratta, in altre parole, di una misura che dà strumenti che possono essere utili ma che non crea occupazione da sola.

L’occupazione nella nostra provincia è una conseguenza dell’andamento della produzione industriale. «Circa il 40% dei lavoratori dipendenti fa riferimento ad aziende industriali – continua -. La crescita di questa produzione nel terzo trimestre è rallentata. Un decreto può agevolare nella scelta di anticipare o posticipare un’assunzione di qualche mese, o in quella di assumere una piuttosto che due unità in più».

Cominciano però a rendere più dinamica e competitiva l’impresa, consentendo di assumere il personale quando serve e per il tempo necessario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA