Confagricoltura, c’è l’assemblea
«Martina ci liberi dalla burocrazia»

Fiducioso verso il nuovo corso del premier Renzi e l’operato del ministro Martina - cui chiede un alleggerimento di oneri fscali e burocratici -, scettico verso chi vuole improvvisarsi agricoltore senza avere i fondamentali. Parla il presidente di Confagricoltura Renato Giavazzi.

Fiducioso verso il nuovo corso del premier Renzi e l’operato del ministro Martina, scettico verso chi vuole improvvisarsi agricoltore senza avere i fondamentali, critico verso un Expo che ad oggi non coinvolge abbastanza il mondo contadino, arrabbiato con chi gli sbarra la strada d’ingresso a Imprese & Territorio.

Questo in sintesi il Giavazzi-pensiero alla vigilia dell’assemblea provinciale di Confagricoltura di domenica, al castello di Malpaga. Uomo che dialoga a tutto campo, Il presidente Renato Giavazzi non ama la retorica o i facili luoghi comuni: sa che il suo comparto, che in tanti danno finalmente in crescita dopo decenni di recessione, resta zavorrato da problemi antichi, che ancora attendono una soluzione.

Eppure sente che qualcosa sta cambiando e asseconda questo rinnovamento.

«Il ministro Martina - dice - sta crescendo, perché è anch’egli un uomo del fare e la sua competenza in materia agricola è sempre più approfondita. A lui chiediamo di aiutare il comparto a riequilibrare le posizioni di potere all’interno delle filiere agroalimentari, anche con imposizioni di carattere normativo. In seconda battuta chiediamo misure per favorire l’aggregazione fra le imprese, l’occupazione e l’accesso al credito, oltre che la semplificazione amministrativa e l’alleggerimento degli oneri fiscali e burocratici».

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