Economia / Bergamo Città
Martedì 31 Marzo 2015
Commercio, intesa sul nuovo contratto
Aumento di 85 euro e misure anti crisi
Dopo un anno di trattative Confcommercio ha sottoscritto con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil la nuova ipotesi di accordo del commercio, che decorre dal prossimo primo aprile e avrà durata fino al 31 dicembre 2017. Nella Bergamasca 55 mila lavoratori e 18 mila imprese.
«È stato un negoziato lungo fatto in un contesto difficile non solo perché collocato all’interno della più grande crisi degli ultimi 50 anni, ma soprattutto per la necessità di trovare soluzioni equilibrate, in grado di garantire modelli organizzativi maggiormente flessibili con la massima attenzione al contenimento dei costi – afferma Enrico Betti, responsabile area lavoro di Ascom e componente della commissione sindacale nazionale -. Grazie all’ampio sforzo dei soggetti coinvolti abbiamo rinnovato il più grande contratto nazionale applicato nel settore privato, che dà riposte certe e concrete, introducendo importanti novità sul versante della flessibilità e del mercato del lavoro per le imprese e i lavoratori».
La nuova ipotesi di accordo, spiegano da Ascom, prevede un aumento a regime di 85 euro e significative novità come il contratto a tempo determinato per il sostegno all’occupazione e una reale semplificazione nella flessibilità della distribuzione dell’orario. «L’accordo raggiunto consegna alle imprese del settore strumenti in grado di accompagnarle ed aiutarle nella ripresa con soluzioni innovative, tali da consentire una maggiore flessibilità e produttività sia sull’orario di lavoro che sul mercato del lavoro - spiega Betti -. Offre migliori garanzie per l’applicazione maggiormente inclusiva del welfare contrattuale e il recepimento dell’accordo di Governance sulla bilateralità 2014 per il miglioramento del sistema degli enti, dell’ utilizzo delle risorse e della fruizione di prestazioni omogenee. In provincia di Bergamo l’accordo interessa circa 55 mila addetti, per un totale di oltre 18 mila imprese».
La soluzione economica prevede un aumento lordo medio (quarto livello) di 85 euro a regime, distribuito su 5 tranches per meglio contenere l’impatto degli aumenti del contratto. La prima erogazione pari a 15 euro avverrà con decorrenza dal mese di aprile 2015, senza arretrati. Il contratto introduce anche una nuova regolazione per la flessibilità dell’orario di lavoro, più immediata e senza costi, che consente alle imprese il superamento dell’orario contrattuale fino a 44 ore per 16 settimane, senza maggiorazione di straordinario per le ore prestate oltre l’orario settimanale se recuperate entro 12 mesi dall’avvio del programma di flessibilità.
Per favorire il sostegno all’occupazione è stata introdotta una nuova specifica modalità per l’utilizzo del contratto a tempo determinato, meno onerosa per le imprese, che potranno assumere, una sola volta per 12 mesi, le categorie più deboli del mercato del lavoro, al di fuori dai limiti quantitativi per la stipula di contratti a termine. In particolare è previsto un sotto inquadramento del lavoratore, fino a due livelli nei primi 6 mesi e di un livello per i successivi 6 mesi. Inoltre al termine dei 12 mesi, in caso di trasformazione a tempo indeterminato si applicherà il sotto inquadramento di un livello per ulteriori 24 mesi.
È introdotta inoltre una previsione finalizzata a migliorare la possibilità di attivare ulteriori contratti a tempo determinato fino al un massimo del 28 %, compensando quote di assunzioni non utilizzate in altre unita produttive, dentro le quote massime previste dal CCNL.
Un’ulteriore modifica riguarda le percentuali di conferma del contratto di apprendistato che vengono allineate ai limiti di legge, portandosi dall’80% al 20 % per tutte le imprese. Inoltre viene portato a tre anni (36 mesi) il periodo su cui calcolare il numero delle conferme in servizio.
Una novità riguarda anche il part time: per le 8 ore possono essere assunti giovani fino a 25 anni compiuti, anche non studenti. Infine, spiega Ascom, l’ipotesi di accordo introduce novità in materia di classificazione e una specifica disciplina per le Imprese dell’ ICT, che consentirà di regolare nuove figure professionali, nonché lo sviluppo di nuove figure appartenenti ai servizi.
«La sottoscrizione del contratto - commenta Alberto Citerio, segretario generale di Fisascat Cisl Bergamo - è particolarmente importante per le dimensioni del settore e per la crisi che sta colpendo ancora duramente le aziende del terziario e del commercio alle prese con una riduzione dei consumi che ancora non presenta inversioni di tendenza. Rimane esclusa per ora Federdistribuzione, che rappresenta le grandi aziende della grande distribuzione (Auchan, Carrefour, Esselunga, Iper per citarne alcune), in quanto l’associazione da due anni è uscita dal sistema di rappresentanza di Confcommercio. Ci auguriamo che questo rinnovo possa spingere nuovamente Federdistribuzione ai tavoli negoziali».
«Nel difficile contesto economico e sociale attuale la conclusione positiva dei negoziati e la sottoscrizione di un’intesa unitaria è un segnale importante e significativo» così le segreterie nazionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl E Uiltucs hanno commentato l’ipotesi di accordo con l’associazione datoriale Confcommercio. «Dopo l’interruzione della trattativa del giugno dello scorso anno – hanno proseguito le segreterie nazionali – è stata raggiunta un’intesa unitaria che consegna un risultato salariale e normativo per il triennio 2015 - 2017».
«Il grande senso di responsabilità nei confronti dei milioni di lavoratori coinvolti ha consentito di superare vecchie divisioni con l’intenzione di affrontare una crisi economica che ha investito anche il settore commerciale», hanno commentato Filcams, Fisascat e Uiltucs». «Nella ricerca della mediazione è stato riconfermato il secondo livello di contrattazione – hanno concluso le tre segreterie nazionali – confermando nel contempo la validità e la centralità del contratto nazionale che, in una fase ancora critica per il paese, contraddistinta da stagnazione dei consumi e incertezze per i prossimi mesi, valorizza il sistema delle relazioni sindacali».
L’ipotesi di accordo siglata sarà sottoposta all’assemblea unitaria delle strutture e dei delegati in programma a Roma per il 14 aprile prossimo e poi alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
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