Coldiretti Bergamo: accordo in Francia
Lactatis dia di più anche a noi per il latte

Dopo aver chiuso un accordo in Francia con un aumento di 3 centesimi al litro, ora Lactalis deve alzare anche il prezzo del latte che corrisponde agli allevatori italiani.

Lo sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, nell’evidenziare l’assoluta necessità di un’urgente apertura del confronto con l’industria lattiero casearia italiana e con Lactalis Italia per ridiscutere il prezzo del latte. «La situazione del mercato è cambiata pertanto è necessario adeguare i contratti - afferma Brivio -; non si può ignorare che negli ultimi mesi il prezzo del latte spot quotato in Italia è salito dai 22 centesimi litro di aprile scorso ai 36 centesimi di questa settimana e che i grandi formaggi Dop italiani hanno sostanzialmente tenuto in questi mesi e ora hanno segni di ripresa sui prezzi”

Coldiretti Bergamo ricorda che ad oggi agli allevatori italiani il latte viene pagato un prezzo che non copre neanche i costi dell’alimentazione degli animali, una situazione drammatica che a livello provinciale riguarda circa 800 allevamenti che ogni anno garantiscono circa 3.500.000 quintali di latte di qualità.

La Lactalis in Italia opera con i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cademartori ed è il primo gruppo lattiero caseario nel mondo con un fatturato complessivo di 16 miliardi che in Italia sviluppa un giro d’affari per 1,4 miliardi di euro con una quota di mercato complessiva nel settore lattiero caseario del 23,4 per cento in volume mentre acquista circa l’8 per cento del latte italiano. Detiene il 33 per cento del mercato italiano del latte a lunga conservazione, ma la quota sale al 34 per cento nella mozzarella, al 37 per cento nei formaggi freschi e arriva addirittura la 49,8 per cento nella ricotta solo per citare alcuni esempi.

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