Sono cresciuti dell’1,2%, superando quota 115.000, gli iscritti alla Cisl nell’anno 2005. I tesserati sono passati dai 113.723 del 2004 agli attuali 115.121, con un incremento dei lavoratori attivi e un brusco arresto per quanto riguarda i pensionati. I pensionati sono infatti saliti di un modesto 0,2% (da 60.138 a 60.152), mentre gli «attivi» sono aumentati del 2,58%, da 53.585 a 54.969. I pensionati restano tuttavia la categoria più consistente all’interno della Cisl, ma il peso specifico sul totale è sceso dal 52,9% al 52,2%. A parte la pubblica amministrazione, che segna il passo tornando sotto quota 12.000 tessere, sono in crescita tutti gli altri comparti: industria (+1,32% a quota 28.581), agroindustria (+19,88% a quota 1.731) e trasporti (più 12,26% a quota 2.134). Crescono anche gli iscritti nei servizi, con 7.453 tessere (più 3,31%).
All’interno dell’industria il sindacato più «numeroso» è quello dei metalmeccanici: per il secondo anno consecutivo la Fim si conferma sopra quota diecimila e nel 2005, con una crescita su base annua dell’1,6%, arriva a 10.267 tesserati. Segno dei tempi è invece il sorpasso della Filca, il sindacato delle costruzioni, del cemento e del legno, ai danni della Femca, la federazione dei chimici e dei tessili. Spinti dalla buona salute dell’edilizia gli iscritti sono saliti del 4,1% arrivando a quota 8.470, mentre all’interno della Femca (-1,8% a quota 8.297) si sconta la continua emorragia di posti di lavoro nel comparto tessile che nemmeno la crescita sopra quota tremila degli addetti della chimica riesce a compensare.
Qualche segno meno su base annua nelle categorie si registra anche tra i postelegrafonici e nella scuola, mentre continua la forte crescita all’interno della Fisascat (commercio). Da segnalare anche la progressiva crescita dell’Alai, il sindacato che raggruppa il lavoro atipico e interinale: gli iscritti che per la prima volta nel 2004 hanno superato quota mille sono cresciuti del 25% arrivando a quota 1.346.
(18/01/2006)
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