Tutto a posto per la crescita dall’attuale 34% al 64,47% della quota di controllo nella Cim Italia Spa di Zingonia (170 dipendenti nella sede bergamasca e altri 40 in provincia di Bologna) da parte dell’Istituto centrale delle banche popolari italiane, che vede tra i principali azionisti Creval (22,5%), Gruppo Popolare Verona e Novara (22,1%) e Popolare Emilia Romagna (12,5%).
L’operazione già annunciata a luglio ha ricevuto anche il via libera dall’Antitrust. A cedere il 30,22% della società attiva nella fornitura di servizi Pos (i terminali per bancomat e moneta elettronica nei negozi) e altri servizi informatici per il settore bancario sono una serie di banche popolari o controllate da Popolari (tra le quali Bpu, Banca Popolare Ancona e Creberg).
Cim Italia, che ha realizzato un fatturato 2005 di circa 54 milioni di euro, detiene secondo l’Antitrust, una quota di mercato nel comparto dell’electronic banking del 16,9%, mentre l’Istituto centrale delle banche popolari italiane è presente nel settore con la controllata Seceti, che detiene una quota del 9% circa. Malgrado la quota congiunta del 25,9% del mercato che l’Istituto si troverà a controllare, considerato che già in precedenza tra l’Istituto e Cim erano in corso «interazioni», per l’Antitrust l’operazione non modifica l’assetto concorrenziale del mercato.
(31/08/2006)
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