Ciliegie, la raccolta «fai da te» di Bergamo raddoppia: nuovo frutteto nel Milanese

Agricoltura Matteo Locatelli, giovane agricoltore di Sant’Omobono Imagna con il socio Nicola Micheletti è promotore del progetto CilegiaMi al Parco Nord

In inglese lo chiamano «pick your own», tradotto «scegli il tuo». In pratica è un sistema di fare la spesa «dalla pianta alla tavola», senza intermediazioni, per garantire ai consumatori prodotti a prezzi convenienti e frutta durante la giusta stagione.

Matteo Locatelli, giovane agricoltore bergamasco di Sant’Omobono Imagna, da diversi anni sta sperimentando questa formula e dopo aver aperto le porte dei suoi frutteti situati in Val D’Astino a Bergamo e a Valbrembo, ha deciso di offrire la possibilità di fare questa esperienza anche a chi abita in una grande città come Milano. Con il socio Nicola Micheletti , grazie al supporto di Coldiretti, ha dato vita all’azienda «La Balossa» promotrice del progetto CilegiaMi, un ciliegeto con 6.000 alberi collocati su una superficie di 10 ettari a Novate Milanese, all’interno dell’area Balossa al Parco Nord Milano. Naturalmente quando si entra nel frutteto è importante essere rispettosi. Infatti ci sono delle regole da rispettare per evitare di danneggiare gli alberi e comprometterne la produzione.

Già piantati 2.500 alberi

«Ho sempre creduto nella formula della raccolta “fai da te” della frutta – sottolinea Matteo Locatelli – e questo nuovo progetto mi ha da subito entusiasmato. Il nuovo frutteto è composto da 20 varietà di ciliegi, diversi tra loro per gusto e consistenza. A oggi abbiamo piantato 2.500 alberi e completeremo il frutteto arrivando a 6.000 ciliegi entro fine 2023. Le ciliegie si potranno raccogliere a partire dal quarto anno, solo allora apriremo al pubblico».

Nel frutteto è importante essere rispettosi per evitare di danneggiare gli alberi e comprometterne la produzione.

«Con iniziative come questa del ciliegeto - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi - rendiamo la Lombardia sempre più green e soprattutto concretizziamo l’intenzione di stimolare un rapporto più stretto tra agricoltura e aree protette anche nell’ottica di promuovere il consumo di prodotti locali. Grazie all’attività agricola si può valorizzare al meglio un territorio attraverso le produzioni di qualità e l’opera di conservazione ambientale. Una Lombardia più sostenibile non può che passare da un forte connubio tra questi due aspetti».

«Così si impara a riconoscere ciò che si mangia»

«Non si tratta solo di curiosità ma di un interesse concreto da parte dei cittadini verso questa modalità di raccolta a contatto con la natura e l’attività agricola – commenta il direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda -. I cittadini sono attratti anche dalla possibilità di conoscere la provenienza di ciò che portano in tavola. Senza contare che la frutta raccolta così è più fresca e matura al punto giusto e quindi si limitano gli sprechi. Se oggi si possono fare queste esperienze è grazie all’introduzione della ormai ventennale legge di Orientamento che come Coldiretti abbiamo fortemente sostenuto, un provvedimento che ha letteralmente cambiato il settore agricolo».

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