Si aggravano, nel 2009, i tagli al Fondo ordinario per le Comunità Montane, già avviati negli anni scorsi. Per i due enti della Valle Seriana, i sindacati di categoria FP-CGIL e FPS-CISL calcolano che la riduzione del denaro in arrivo da Roma per il cosiddetto Fondo ordinario (che comunque non è l’unica fonte di erogazione di denaro per le Comunità Montane) oscilli fra il 70 e il 90%.
Alla Comunità Montana Valle Seriana superiore con sede a Clusone e alla Comunità Montana Valle Seriana con sede al Albino fa capo un bacino d’utenza di oltre 150mila cittadini. «Un futuro certamente non roseo si prospetta per i due enti» hanno commentato Alessandro Carolei della FP-CGIL e Mario Gatti della FPS-CISL provinciale.
«Negli ultimi periodi, il legislatore statale (ma anche quello regionale sta facendo la sua parte) è intervenuto ripetutamente e pesantemente con tagli che mettono a dura prova la sopravvivenza di queste Comunità. Ci riferiamo in particolare ai tagli previsti dalla legge Finanziaria 2008 e dal decreto legge 112. Esprimiamo una forte preoccupazione, perché tali tagli avranno delle inevitabili ripercussioni sulla quantità e qualità dei servizi erogati ai cittadini e, se non nell’immediato, una ricaduta sulla tenuta occupazionale futura. Con le risorse di cui dispongono attualmente, secondo i presidenti delle Comunità Montane, gli enti riusciranno a garantire solamente (e con grande difficoltà) il pagamento degli stipendi ai propri dipendenti».
«L’augurio è che il Governo intervenga al più presto non in modo parziale, ma in modo strutturale, come sollecitato anche da un atto di indirizzo del Parlamento presentato fra gli altri dagli onorevoli Antonio Misiani e Giovanni Sanga. L’obiettivo deve essere quello di fornire ai cittadini i servizi che le Comunità Montane sono chiamate a garantire e di dare sicurezza e dignità a tutti i lavoratori che vi operano».
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